Castel San Pietro

C’è la soluzione per Vigino: nuovi padroni e nuova vita

La masseria in stato di abbandono è stata ceduta a una fondazione che si occuperà del suo restauro conservativo – Terminati i lavori sarà messa a disposizione del Comune che ne farà un luogo comunitario – I contenuti futuri sono in fase di definizione
©CdT/Gabriele Putzu
Lidia Travaini
10.11.2023 16:15

Se l’espressione «win-win» avesse un corrispondenza in dialetto ticinese, questa occasione sarebbe perfetta per scomodarla. Visto che così non è (almeno a nostra conoscenza), ci accontentiamo della traduzione in italiano: «partita con soli vincitori». E, ci azzardiamo ad aggiungere, si tratta di una doppia vittoria. Parliamo della masseria di Vigino, a Castel San Pietro, perché lo storico edificio rurale da poche ore ha ufficialmente un futuro. Si tratta di un futuro che ha un sapore sia di passato, sia di tradizioni, in quanto l’intento è di riportarlo all’antico splendore, quindi mantenendo intatti i legami con la storia rurale e agricola del Mendrisiotto. «Siamo davvero entusiasti di questa soluzione, che non permetterà solo di veder rinascere la masseria, ma anche di metterla a disposizione della comunità, di farla vivere», è la reazione a caldo della sindaca di Castello Alessia Ponti.

Torniamo indietro di qualche mese. Perché fino a qualche tempo fa la masseria sembrava destinata alla rovina definitiva. Tanto che il Cantone, proprietario dell’edificio, si era detto disposto a cederla a titolo gratuito pur di non lasciarla deperire. Per cercare una soluzione (e anche un’acquirente) un anno fa il Comune di Castello aveva deciso di istituire una Commissione incaricata di occuparsi del futuro di Vigino. Un lavoro che ha dato i suoi frutti. Oggi il Comune ha infatti reso nota la sottoscrizione di un accordo con la Fondazione Carozza, dopo una trattativa a cui ha preso parte anche il Cantone in qualità di proprietario del bene protetto. Questa soluzione – si legge in una nota – è «la migliore possibile» sia agli occhi del Municipio, sia del Consiglio di Stato.

L’accordo prevede la cessione della masseria alla Fondazione (per 800.000 franchi, si deduce dal messaggio già redatto per coinvolgere il Legisaltivo). Il suo obiettivo è «il restauro conservativo della masseria di Vigino, che una volta riportata al suo antico splendore, verrà destinata a un uso di pubblica utilità a beneficio della comunità di Castel San Pietro e dell’intera regione». L’investimento stimato per il restauro è di 10 milioni di franchi. «La Fondazione Carozza desidera lasciare un segno importante nel nostro territorio, al quale i fondatori sono legati ormai da molti anni, e a favore della comunità», si aggiunge nella nota lasciando qualche indizio di chi ci possa esserci dietro le quinte dell’iniziativa. La Fondazione «è la chiave per il rinnovamento di questo luogo di memoria. Questo accordo rappresenta un impegno concreto a preservare la nostra storia e a creare un futuro migliore per la comunità».

Come un regalo

Acquisto e ristrutturazione porteranno quindi la firma della Fondazione. Se abbiamo definito l’operazione una doppia vittoria per Castello è perché, finiti i lavori, il Comune si troverà tra le mani un regalo: una volta ristrutturata la masseria, quest’ultima sarà messa a disposizione del Comune a titolo gratuito, assieme all’adiacente Zona di protezione il quale ne assumerà la gestione, tutti i relativi costi e la manutenzione». La masseria di Vigino totalmente rinnovata sarà quindi gestita dal Comune, che già da ora si sta prodigando (grazie alla Commissione) per definirne i contenuti. «Si stanno esplorando diverse possibilità che abbracciano l’arte, la cultura, l’ambito sociale, l’istruzione, l’agricoltura, la produzione locale e il turismo», si anticipa nella nota. A tale riguardo Ponti aggiunge: «I contenuti sono da definire insieme alla Commissione, e da condividere con Municipio e Fondazione. Anche l’Esecutivo stesso può fare proposte e portare idee. Ci sono già dei nomi sul tavolo, anche proposte diverse tra loro, ma di definitivo non c’è ancora nulla. Di certo a Vigino non ci saranno grosse attività con scopo di lucro, ma attività puntuali legate a territorio e ambiente potrebbero avere spazio». Anche perché, di spazio, ce ne sarà tanto e le realtà che potranno convivere sotto il tetto della masseria saranno svariate.

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