C’è l’inghippo: candidati per la lista UDC-UDF, ma proponenti per la Lega

«È più facile capire quando l’amore comincia che quando finisce», scriveva il giornalista e scrittore Roberto Gervaso. Un aforisma, preso alla leggera, che ben si presta a descrivere il piccolo pasticcio elettorale che si è presentato a Mendrisio lunedì alle 18, giorno di consegna delle liste per le prossime elezioni comunali che si terranno in aprile.
E l’amore, in questo caso, è quello terminato (almeno per ora) tra la Lega dei Ticinesi e l’UDC-UDF. Dopo una trentennale alleanza, infatti, i due schieramenti politici correranno separati. Qualcuno – e lo diciamo con il sorriso – deve però aver provato un sentimento di malinconia. Che non è passato inosservato al momento del controllo effettuata dalla cancelleria comunale.
Due persone, candidate per il Consiglio comunale nella lista UDC-UDF – esponenti dell'Unione democratica federale – figurano anche quali proponenti della lista per la Lega dei Ticinesi. Cosa, evidentemente, non permessa.
Cosa dice la legge
I capoversi 4 e 5 dell’articolo 47 della Legge sull’esercizio dei diritti politici parlano chiaro: «Il medesimo candidato non può essere proposto da più liste; un candidato non può figurare tra i proponenti della propria o di un’altra lista», recita il capoverso 4. Il quinto è ancor più lapidario: «Se un candidato è proposto da più liste o figura tra i proponenti di un’altra lista, la sua candidatura è stralciata da tutte le liste e il suo nome è stralciato dai proponenti». Spazio alle interpretazioni, in questo caso, ve n’è poco.
La lista per il Legislativo dell’UDC-UDF, di fatto, al momento si accorcia: da diciassette esponenti si passa a quindici (lo stesso vale per la lista dei proponenti leghisti, che però non avrà ripercussioni siccome ne conta comunque un numero più che sufficiente).
I due esclusi – la procedura prevede che vengano informati per iscritto – avranno ora pochi giorni di tempo per ricorrere contro la decisione.