C'è un po' di Lugano nello stadio del Real
Ci sarà un po’ di Lugano sul prato del Santiago Bernabeu, lo stadio del Real Madrid. Un nuovo giocatore? No, il prato stesso. La Flexgrass, una ditta che ha la sua sede principale in città, è stata scelta dai blancos per il rifacimento del manto verde di casa. Naturale o sintetico? Tutti e due.
Il nuovo terreno, posato durante l’ultimo fine settimana, è un ibrido: l’erba naturale, coltivata in vivai specializzati, viene rinforzata con una rete orizzontale in polietilene denominata Horizon che garantisce «stabilità, un drenaggio efficace, l’ossigenazione del substrato e una penetrazione ottimale delle radici al di sotto del manto», come sottolinea l’azienda stessa sul proprio sito Internet. Il suo amministratore delegato Fabio Travaini spiega che Horizon è il successore di Vertix, un prodotto simile basato però su rinforzi verticali. Quelli orizzontali sono più facilmente gestibili e s’integrano sempre bene con la parte naturale del manto.
«Rispetto ad un classico campo in sintetico c’è un trenta percento in meno di plastica» fa notare sempre Travaini. E in futuro potrebbe non essercene affatto. «Visto che la plastica sta iniziando a diventare un problema, stiamo sviluppando un nuovo prodotto in fibra biodegradabile. Abbiamo appena ottenuto l’approvazione del brevetto e ci sono già i primi club interessati, come il Tottenham per il manto del Tottenham Hotspur Stadium e il Monaco per lo Stade Louis II». Il costo della soluzione green è tre volte superiore rispetto a quelle che prevedono il polietilene, ma è maggiore di molto anche il ritorno d’immagine per i club, chiamati, come tutte le aziende, a un’accresciuta responsabilità ambientale.