Cedraschi furioso, Bertini replica
LUGANO - È il mese delle sfuriate sportive. Dopo quella del presidente del Lugano calcio Angelo Renzetti, ci ha pensato il collega patron dei Lugano Tigers Alessandro Cedraschi, stufo di aspettare un nuovo palazzetto per far giocare a basket i suoi ragazzi. "Possiamo scordarcelo – ha sentenziato – ormai il progetto è definitivamente accantonato. Il Municipio aspetta che qualche privato si faccia avanti, ma non si rende conto che è una presa in giro: si sta dimostrando politicamente ridicolo. È una vergogna che una società con questo palmarès debba lavorare con queste strutture". I Tigers giocano all'Istituto Elvetico, che non è stato costruito per quello e comporta vari disagi. "In Belgio, da dove viene il nostro allenatore, le squadre possono allenarsi la mattina presto, qui no – ha concluso Cedraschi – Rispetto a hockey e calcio, il basket ha pochissimi spazi a Lugano. Se guardiamo le possibilità che ci sono a Friborgo, non c'è minimamente paragone".
Schiacciata di prepotenza, per dirla in gergo cestistico, ma non è da meno la replica di Michele Bertini, municipale responsabile del settore sportivo. "A Lugano manca una struttura del genere, è evidente, ma non è vero che questo progetto per il Comune non è una priorità, che è finito nel dimenticatoio. In quest'opera ci crediamo ed entro fine anno pubblicheremo un bando per investitori. Senza dimenticare che la Città oggi aiuta i Tigers pagando l'affitto dell'Elvetico". Più o meno centomila franchi l'anno. "Non abbiamo la bacchetta magica, ma stiamo lavorando costantemente per realizzare a tappe un vero e proprio polo sportivo; quindi non solo il palazzetto, che oltre ai Tigers serve alla Pallavolo". Resta in piedi l'obiezione di Cedraschi: non ci sono privati interessati. È vero? "Gli interessamenti di principio ci sono, ma a questo stadio non li possiamo considerare. Prima dobbiamo capire quali 'contenuti mantello' inserire nel polo". Il municipale si riferisce a elementi non sportivi che potrebbero aiutare a finanziare il progetto. "Per esempio, se inserissimo spazi amministrativi per la Città potremmo lasciare quelli molto pregiati in via della Posta e avere un beneficio economico. Poi c'è la caserma dei pompieri: integrandola nel polo potremmo liberare un terreno pregiatissimo. Senza dimenticare la possibilità d'inserire contenuti residenziali o alberghieri. È un progetto importante e dobbiamo scegliere bene i partner per svilupparlo. Partner seri, non speculatori. E anche se Lugano navigasse nell'oro – chiude Bertini – sarebbe assurdo che costruisse da sola il palazzetto. Nessuna città agisce più così".