Centomila franchi: sì, il SAM può comprare la nuova automedica
Di solito è il SAM a ricevere le telefonate dal territorio. Stavolta la chiamata ha compiuto il percorso inverso e il territorio, con la stessa prontezza del Servizio Autoambulanza, ha risposto presente. Ha permesso di raccogliere 104 mila franchi la campagna per l’acquisto di una nuova automedica che sostituirà quella attuale dopo 120 mila chilometri di onorato servizio. La generosità del Mendrisiotto ha colpito il SAM, come ci racconta il suo direttore Carlo Realini: «Ringraziamo i cittadini e le aziende: non ci aspettavamo un risultato così importante, è stato un gesto davvero emozionate». O meglio, un insieme di tanti gesti, grandi e piccoli. «Oltre ai contributi delle ditte che hanno a cuore la nostra regione, ci hanno fatto particolarmente piacere le donazioni, anche solo di 50 franchi, da parte di singole persone: non erano scontate, in un momento storico segnato da un aumento generalizzato dei costi e in cui tante famiglie faticano a far quadrare il bilancio. Sono cose che ti fanno stare bene e che mostrano come il territorio sia sano, nonostante tutto». Come sono sane le finanze del SAM, nonostante anch’esso sia confrontato con una serie di rincari. «Grazie a un piano di contenimento dei costi e alla nostra organizzazione, comunque, siamo rimasti in cifre accettabili». Il problema a monte, secondo Realini, «è che mentre le spese corrono, le nostre tariffe sono ferme dal 1995». Un altro elemento che mette in difficoltà i servizi di autoambulanza è il fatto che l’assicurazione di base finanzi solo il 50% del costo di un intervento, che è attorno ai 900 franchi. «Credo che questa situazione sia figlia di una visione superata: le ambulanze non sono più quelle di un tempo. Oggi – prosegue il direttore – sono delle terapie intensive che viaggiano sul territorio e possono essere più decisive per gli esiti le cure. E se vogliamo un servizio di qualità che faccia la differenza, questi sono i costi. Però dovrebbero essere coperti in misura maggiore, perché notiamo che la quota di nostri pazienti morosi è sempre più alta». Realini è consapevole che un finanziamento completo potrebbe portare alcuni a chiamare il SAM anche quando non è necessario, ma con la proporzione attuale, a mente sua, il sistema sanitario esagera dal lato opposto. Parlando di frequenza degli interventi, per il Servizio Autoambulanza il 2024 è stato un anno in linea con il precedente: ci sono state cento uscite in meno. Nei prossimi mesi scenderà in strada la nuova automedica: un passo in più nel graduale rinnovo della flotta. La vettura, come aveva scritto lo stesso SAM lanciando la sua campagna, «rappresenta un tassello fondamentale del sistema di soccorso sanitario». «A bordo dell’automedica operano medici d’urgenza, ed è allestita con strumentazioni specialistiche in grado di fornire assistenza di elevata qualità direttamente sul territorio, anche nelle situazioni più gravi».