Il caso

Che sorpresa: tutti pazzi per le nostre valli

La pandemia ci ha fatto riscoprire il territorio ticinese: nel Sopraceneri nel 2020 si è registrata una crescita di pernottamenti in rustici e case secondarie - Gli ospiti sono stati perlopiù indigeni e svizzero tedeschi - Sporadici, invece, i casi di compravendita - LE FOTO
Rustici in Valle Bedretto, immersi nella neve e in un paesaggio bucolico. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
06.02.2021 06:00

«A seguito della pandemia sono tutti impazziti per i rustici e per le case di vacanza nelle nostre valli, soprattutto i ticinesi». Claudio Giobbi sa di cosa parla. Da oltre dieci anni con la sua ditta Leventina Rustici SAGL, di cui è vicepresidente, si occupa di tutte le attività connesse alla gestione di immobili. L’azienda è nata sulla spinta di quanto era stato creato in Valle di Blenio all’inizio degli anni Duemila. Complice il fatto che le vacanze all’estero erano sconsigliate, il 2020 ci ha fatto riscoprire le bellezze del nostro territorio.

Interesse tangibile

E ci siamo fiondati in montagna. «L’interesse per affittare le strutture è stato concreto, anche se nella regione di nostra competenza molti rustici sono privati e perlopiù non sono stati riattati. E il ticinese è piuttosto restio a metterli a disposizione di terzi. Piuttosto li tiene chiusi», rileva Giobbi. Il virus ha incentivato pure la compravendita, seppure in modo minore rispetto alla locazione: «Anche in questo caso predominante è stato l’interessamento dei ticinesi e di qualche svizzero tedesco. Quest’ultimo in ogni modo è più propenso a cercare qualcosa di particolare».

Difficile, se non impossibile, fare previsioni per l’anno in corso. Sul fronte della situazione epidemiologica dovrebbe essere migliore, e questo grazie al vaccino. Tuttavia c’è la variante... delle varianti, che potrebbero (nuovamente) scoraggiare i viaggi all’estero. «Il timore è che tutto finisca. Che la ritrovata passione per le montagne del nostro Cantone si esaurisca alla stessa velocità con la quale si è manifestata».

Molte prenotazioni sottodata

Il boom per le valli dell’Alto Ticino ci è confermato da altre due voci autorevoli. La prima è quella di Gaby Malacrida, già portavoce di Hotelplan, da poco in pensione: «C’è stato un boom di prenotazioni. La paura di viaggiare ha giocoforza avuto un peso notevole. Non so dirle se anche il 2021 sarà così. La tendenza in corso è quella delle prenotazioni sottodata, anche per le case di vacanza. Tutto è molto aleatorio, dipende da come si evolverà la situazione sanitaria nella Confederazione e nel mondo».

Dal canto suo il direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino (OTR) Juri Clericetti esordisce focalizzando l’attenzione sull’estate scorsa che, nonostante il coronavirus, è stata decisamente positiva: «Vi è stata una richiesta enorme per le case secondarie nelle valli Leventina e Blenio. Tanto che la domanda ha superato nettamente l’offerta». Nel comprensorio di cui si occupa il nostro interlocutore gli appartamenti disponibili sono complessivamente 6.000, ma solo 300 erano per così dire sul «mercato».

Aprite le porte

Di questi una cinquantina sono gestiti dall’OTR e una settantina da Interhome. «Le richieste, come detto, sono state molte ma altresì difficili da soddisfare per il motivo descritto in precedenza. Il proprietario è diffidente. Ma comportandosi in questo modo non recupera, ad esempio, i costi di gestione e non genera indotto a favore del territorio. I casi di compravendita, per contro, sono sporadici», puntualizza Juri Clericetti.

Al direttore dell’OTR bellinzonese chiediamo in conclusione di indossare i panni del veggente e di immaginare come sarà la prossima stagione turistica: «Innanzitutto c’è da sperare che, contrariamente all’anno scorso, la Pasqua saremo aperti. È fondamentale. Per il resto prevedo un’estate e un autunno simili, forse persino migliori. Stiamo proprio contattando in questi giorni gli addetti ai lavori, i quali vivono costantemente in una situazione di incertezza».

Largo ai giovani e alle coppie

I dati consolidati relativi ai pernottamenti 2020 verranno svelati a fine mese, ma quanto abbiamo finora detto vale anche per l’Organizzazione turistica Lago Maggiore e valli. «L’estate scorsa vi è stata una richiesta ben maggiore rispetto al recente passato per le case di vacanza, gli appartamenti e i rustici, in primo luogo in Vallemaggia e nelle valli Verzasca ed Onsernone nonché nelle zone più discoste. Si è riscontrata una riscoperta della natura e della ricerca dell’outdoor in tutte le sue sfaccettature. Una tendenza che si registra pure questo inverno, con i ticinesi che si sono improvvisamente appassionati alle ciaspole», precisa il vicedirettore generale e direttore operativo dell’ente Benjamin Frizzi.

In generale nella regione più turistica del Ticino si è avuto un incremento dei turisti provenienti da Oltralpe, passati «da una media del 75% al 90%. In crescita i romandi, i giovani e le coppie. Per il futuro dovremo cercare di riuscire a fidelizzare questa nuova tipologia di clienti per evitare di perderla quando la pandemia sarà solo un brutto ricordo». E per l’anno in corso? «Probabilmente si proseguirà sulla falsariga del 2020, con delle vacanze sull’uscio di casa o quasi».

La meraviglia della montagna

Una crescita del 6,7% rispetto al 2019, nel Bellinzonese e valli. I dati relativi all’anno scorso sono ancora provvisori, tuttavia si conferma anche nelle cifre la tendenza: la richiesta di «letti» nelle case secondarie è stata importante. L’incremento è significativo e dettato, perlopiù, dalla situazione di emergenza legata alla pandemia ma non solo. Complessivamente nel 2020 i pernottamenti sono stati 37.412 contro i 35.049 del 2019.

Nel Locarnese le cifre verranno svelate a fine mese. Stando agli addetti ai lavori si dovrebbe registrare una crescita dei pernottamenti in appartamenti, rustici e case secondarie. Soprattutto dei confederati; in aumento i romandi?

Affittare sì o no?

«Non mi fido. Temo che possano fare dei danni o lasciarlo sporco». «Piuttosto che vederlo vuoto ho deciso di affittarlo». C’è chi dice no e chi dice sì. Che sia un appartamento oppure un rustico spesso non è una decisione facile quella di locare il proprio immobile ad altre persone, per qualche giorno o per più settimane. Il CdT ha raccolto le testimonianze di due proprietari, che preferiscono restare anonimi, di altrettante case secondarie nell’alto Ticino. Il primo ha optato per tenere chiusa l’abitazione buona parte dell’anno, considerando che lui la «vive» solamente 3-4 settimane in estate: «Non me la sento di metterla a disposizione di qualcuno che non conosco. Non è per egoismo. È più il tempo che passerei a pensare a quello che potrebbero fare o non fare gli inquilini temporanei. Soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria preferisco evitare. Sapendo come sono fatto, disinfetterei ogni angolo...».

Di tutt’altra opinione è l’altra persona che interpelliamo, secondo la quale affittare il rustico «mi permette di far fronte ai costi fissi, penso a quelli legati all’acqua e all’elettricità. Inoltre sto più tranquilla, in quanto la casa è sempre custodita anche quando io non ci sono. E, inoltre, chi la occupa in quel momento mi può dare una mano in alcuni lavoretti, come ad esempio tagliare l’erba o curare l’orto».

Offerta variegata

Per tutti i gusti e per tutte le tasche. Sui portali Internet delle due organizzazioni turistiche sopracenerine si possono pianificare le ferie stando tranquillamente seduti sul divano di casa. «Vacanza che fai, alloggi che trovi», è il motto dell’OTR Bellinzonese e Alto Ticino. Come per i «cugini» locarnesi, l’offerta spazia dagli alberghi agli ostelli, passando per le capanne alpine, gli agriturismi, i campeggi, i bed and breakfast e, appunto, le case di vacanza.