Che strappo in Municipio: «Non sapevamo di Kering»
«Bioggio: precisazioni di alcuni municipali sul caso Kering». Dice già molto, il titolo della presa di posizione firmata da Patrick Bizzozzero, Pier Carlo Bocchi, Fulvio Trentini e Daniele Bianchi: quattro dei sette membri che compongono l’Esecutivo del Comune malcantonese. Gli altri sono Anna Zali, Steve Ricci e il sindaco Eolo Alberti, il quale è al centro delle critiche per non aver informato il Consiglio comunale sul «sostanziale» rimborso fiscale dovuto a Kering né prima, né durante la seduta dello scorso 20 dicembre, quando il plenum aveva approvato il Preventivo 2023. Era prevista anche la votazione sul moltiplicatore, ma alla fine, a maggioranza, si era deciso di rinviarla. Comunque ignorando la spada di Damocle che pende sulle finanze comunali. Ciò che Bizzozzero, Bocchi, Trentini e Bianchi tengono a chiarire è che la comunicazione, fino a quel momento, non era stata data nemmeno al Municipio nel suo complesso: «Solo nella seduta del 10 gennaio l’Esecutivo era stato informato, per di più unicamente su sollecitazione di un municipale venuto a conoscenza di quanto successo a Vezia», Comune anch’esso confrontato con il maxi rimborso. «Successivamente, lo era stata anche la Commissione della gestione durante una seduta straordinaria convocata per il 25 gennaio, quasi due mesi dopo». In quattro parole: noi non sapevamo nulla.
Mese per mese
Le finanze, a Bioggio, sono un tema delicato da tempo. Sicuramente da quando Kering, quattro anni fa, aveva deciso di ridimensionare la sua presenza in Ticino in seguito alle accuse di aver ingannato il fisco italiano e francese facendo figurare più utili del dovuto in terra elvetica. Lo scandalo aveva portato a una sorta di ricalcolo dei contributi fiscali del gruppo, con effetti anche sugli anni passati. Gettito inferiore e soldi da restituire: un binomio problematico per Bioggio, che fra l’altro negli ultimi anni è stata confrontata con «importanti investimenti», come scrivono sempre i quattro municipali. Che poi tornano sul caso specifico. «In autunno il sindaco aveva fatto sapere di aver interpellato gli uffici cantonali chiedendo di accelerare i tempi delle decisioni sulla tassazione della società in questione, dicendosi fiducioso di ricevere una risposta positiva e di aspettarsi un incremento del gettito. Decisioni che effettivamente erano arrivate ai servizi finanziari di Bioggio tra fine novembre e inizio dicembre. Purtroppo, inspiegabilmente, questa importante informazione non era stata trasmessa ai colleghi di Municipio, ma neppure alla Commissione della gestione e al Consiglio comunale». Così facendo, secondo Bizzozzero, Bocchi, Trentini e Bianchi, il sindaco «ha impedito all’Esecutivo e al Legislativo di decidere in piena libertà, sottacendo fondamentali informazioni che, se rese note, avrebbero di sicuro permesso ad alcuni municipali e consiglieri comunali di pronunciarsi diversamente, cambiando l’esito delle votazioni». Poi l’affondo finale. «I sottoscritti municipali non possono sottrarsi al dovere di dissociarsi da quanto avvenuto. La responsabilità deve ricadere sul sindaco, ed eventualmente su altri municipali che ne erano al corrente. Non può essere attribuita al Municipio nella sua totalità».
Poi c’è il ricorso
Una frattura netta, quella creatasi nel Municipio di Bioggio, che inevitabilmente condizionerà l’ultimo anno di legislatura. Lo stesso effetto, da un punto di vista amministrativo, potrebbe averlo il ricorso inoltrato, sempre per la mancata informazione su Kering, da quattro commissari della Gestione sul Preventivo 2023, se verrà confermato il suo effetto sospensivo. Al momento il Comune deve limitarsi alle spese strettamente necessarie. Un momento non facile per il sindaco Alberti, che sul caso in questione si è già espresso più volte. Si è anche scusato con la Gestione. «Non l’ho certo fatto in malafede – aveva ribadito con forza su queste colonne – anche perché una cosa del genere non può essere tenuta nascosta a lungo. Ho aspettato perché avevamo chiesto alle autorità superiori una serie di chiarimenti, in particolare sull’entità della cifra a carico di Bioggio rispetto a quella che dovranno versare altri Comuni».