Chi è Lacerenza, l’influencer-sciabolatore che ha fatto baldoria a Locarno
Viene definito «influencer» ma, malgrado i suoi 200 mila follower, fino ad oggi a conoscere il nome di Davide Lacerenza alle nostre latitudini erano davvero in pochi. La notorietà, Lacerenza, l’ha però raggiunta dopo l’avventura di questa notte alle scuole medie di Locarno dove, dopo essere stato fatto entrare da un docente della struttura poi sospeso, il 55.enne milanese ha dato vita insieme ad un gruppo di amici ad una festa a base di fiumi di champagne a causa della quale è poi stato fermato dalla polizia questa mattina, mentre si trovava in un hotel di Giubiasco. Lacerenza non è tuttavia nuovo a questo tipo di party.
I sigilli a La Gintoneria
Di solito, però, le feste, l’imprenditore le faceva nel suo locale di Milano, La Gintoneria di Davide Bistrot, finito più volte con i sigilli alla porta per irregolarità varie. Il 31 agosto del 2020, il locale (per il quale Lacerenza si è spesso vantato di frequentazioni VIP) è infatti stato chiuso per assembramenti, schiamazzi e spaccio di droga. Dopo una decina di giorni di chiusura, La Gintoneria ha riaperto ma non è durata a lungo: all’inizio di ottobre, un nuovo blitz delle forze dell’ordine italiane ha nuovamente imposto la chiusura per assembramenti e mancato rispetto delle norme anti-coronavirus. Il momento è stato documentato dallo stesso Lacerenza che ha postato i filmati della retata sui social.
Il libro biografico e le critiche di Selvaggia Lucarelli
L’imprenditore 55.enne, che ha anche scritto un libro sulla sua vita intitolato «Vergine, single e milionario», è stato oggetto, nel settembre scorso, di un articolo molto critico scritto da Selvaggia Lucarelli (vedi post sotto) in cui venivano portati alla luce un clima fatto di sciabolate, champagne ma soprattutto di aggressività, violenza e spaccio di droga di cui La Gintoneria sarebbe quotidianamente impregnata. Una questione che la giornalista ha affrontato anche con il diretto interessato in un’intervista in cui gli chiedeva dettagli sul giro d’affari del locale, considerato poco chiaro.
La relazione con Stefania Nobile e gli scandali precedenti
L’associazione di Davide Lacerenza con il mondo dei VIP arriva però soprattutto dalla relazione che l’uomo ha avuto a partire dal 2006 con Stefania Nobile, la figlia di Wanna Marchi, con la quale, lo stesso anno, ha anche aperto il ristorante «La Malmaison», poi chiuso. Dal 2009, Nobile ha poi dovuto scontare 4 anni di pena (di cui uno in carcere e tre ai domiciliari) per associazione a delinquere e truffa. Una volta saldata la pena, l’unione tra i due diventa da sentimentale a professionale, perché lei, che ormai si è dichiarata indigente, è diventata una dipendente del ristorante. Prima di chiudere, La Malmaison era anche finita nel mirino di Iene e Striscia la Notizia dopo che dei clienti avevano denunciato conti per 1.000 euro a persone che avevano acquistato su internet un coupon da 70 euro.