«Ci attendiamo mille arrivi ogni settimana»
«Ci prepariamo a un grande numero di persone bisognose». La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) si prepara a gestire l’emergenza profughi che nelle prossime settimane toccherà anche la Svizzera. Finora, secondo l’Alto commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR), oltre 1,7 milioni di persone sono fuggite dal conflitto in Ucraina. In Svizzera, al momento, il numero dei profughi è piuttosto contenuto. Ma è soltanto questione di tempo. Sono già 847 i rifugiati ucraini che si sono registrati in uno dei centri federali d’asilo. Cifre minime, se paragonate a quelle della Polonia, dove sono già state accolte oltre un milione di persone. Eppure, ha evidenziato la segretaria di Stato per la migrazione Christine Schraner Burgener, i numeri sono destinati ad aumentare anche da noi: «Ci stiamo preparando e i lavori proseguono a pieno ritmo dal 24 febbraio».
Molti dai parenti
Le cifre ufficiali, però, non dicono tutto. Accanto alle 847 persone che si sono già registrate, molte altre sono già state accolte da parenti e conoscenti. «Ma la maggior parte degli ucraini in fuga si trova ancora nei Paesi vicini: in Polonia, in Romania, in Ungheria e in Slovacchia», ha detto la Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Solo nella giornata di ieri, però, 200 persone si sono registrate nel centro federale di Zurigo. E la SEM ritiene che molte altre se ne aggiungeranno nei prossimi giorni.
Lo statuto S
Chi fugge dal conflitto prova, in prima battuta, a raggiungere parenti e amici. In Svizzera vivono 7 mila ucraini, più altri 4 mila con doppia cittadinanza. Undicimila persone in tutto. Secondo la SEM, quindi, dovrebbero arrivare circa mille richieste di registrazione ogni settimana. Soprattutto da parte di donne e bambini. Una volta entrati in Svizzera, i rifugiati potranno beneficiare dello statuto speciale di protezione S. Questa, perlomeno, l’ipotesi del Consiglio federale, anche se una decisione definitiva verrà presa soltanto venerdì. In sostanza, i cittadini ucraini potranno rimanere in Svizzera fino a 90 giorni senza alcun visto e, una volta trascorsi tre mesi, potranno registrarsi. Grazie allo statuto S, mai utilizzato prima d’ora, le famiglie in fuga «dovranno rimanere nei centri federali solo il tempo necessario per la registrazione», ha spiegato Claudio Martelli, vicedirettore e capo della direzione Asilo della SEM. «A partire da quel momento beneficeranno della copertura dell’assicurazione malattia». I centri federali d’asilo, al momento, risultano occupati all’80%. I posti liberi sono 5 mila, ma saranno aumentati. Inoltre, per arrivare a 9 mila posti complessivi, è prevista l’apertura di nuovi centri provvisori vicino alle frontiere, oltre alle strutture messe a disposizione dall’esercito.
Le sistemazioni
La Segreteria di Stato della migrazione ha identificato tre categorie di rifugiati provenienti dall’Ucraina: chi troverà alloggio da amici o parenti; chi, pur avendo conoscenti in Svizzera, non potrà essere ospitato; e chi non ha alcun legame sul territorio. «Verrà trovata una sistemazione per tutti», è stato assicurato. Non a caso, sono già attivi i collaboratori dell’Aiuto svizzero ai rifugiati (OSAR), che si occuperanno di indirizzare i fuggiaschi verso gli alloggi disponibili, nelle strutture cantonali o nelle case messe a disposizione dalla popolazione svizzera.