Luganese

«Ci opponiamo alla Porta Ovest solo perché vogliamo migliorarla»

La sindaca di Massagno, Simona Rusconi, annuncia e spiega i motivi dell'inaspettata opposizione all'importante riorganizzazione viaria che riguarderà lo svincolo delle rampe autostradali Lugano Nord
© CdT/ Chiara Zocchetti
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
20.08.2025 06:00

Anche Massagno, come Lugano, sopravvive al traffico. Di più. Si sente stritolato. E perciò combatte. Anche opponendosi alla riorganizzazione delle rampe autostradali dello svincolo Lugano Nord, la cosiddetta Porta Ovest. «La nostra opposizione - spiega la sindaca, Simona Rusconi - va però nella direzione di valutare con il Cantone possibili adeguamenti che possano migliorare questo importante progetto».

Sta dicendo che si tratta di un’opposizione costruttiva, dunque?
«Il Municipio ritiene che il progetto pubblicato risponda in modo adeguato alle esigenze di miglioramento della viabilità e rappresenti un intervento coerente con gli obiettivi di fluidificazione del traffico e di sicurezza stradale. L’opposizione inoltrata dal Municipio, formulata in termini cautelativi, non costituisce certo un’opposizione al progetto in sé, ma va piuttosto nella direzione di valutare con il Cantone, con il quale siamo in contatto e con cui è previsto prossimamente un incontro, dei possibili adeguamenti e delle misure complementari che possano migliorare la qualità paesaggistica, ambientale e urbanistica dell’importante progetto viario».

Un altro progetto viario che riguarda Massagno è la sistemazione urbanistica del nodo della Cappella delle Due Mani, per il quale nel 2021 il Municipio aveva incaricato 4 team interdisciplinari.
«Il progetto vincitore aveva riscosso i favori entusiasti della giuria e propone una interessante riqualifica del comparto. Sono state avanzate alcune osservazioni da valutare, in particolare in merito alla riorganizzazione della viabilità su Via Lepori. Va inoltre detto che il progetto non potrà in ogni caso essere avviato prima della messa in funzione della “nuova” Porta Ovest appena citata, in quanto bisogna verificare l’impatto dei flussi di traffico».

Quali strumenti si è dunque data Massagno per risolvere il problema del traffico sul suo territorio?
«Stiamo raccogliendo sistematicamente dati e informazioni per dare sostanza alle nostre richieste verso il Cantone e per calibrare al meglio i nostri interventi. In tema di sicurezza effettuiamo controlli della velocità e rilevamenti dei passaggi nei punti critici, di modo da avere costantemente il polso della situazione, anche per le conseguenti e disagevoli deviazioni del traffico a causa dei cantieri. Utilizziamo regolarmente il radar amico».

E poi?
«Inoltre, come Municipio ci stiamo muovendo su più fronti. Lavoriamo in stretto contatto con i responsabili del Cantone sui temi della mobilità e delle strade e in loro abbiamo trovato degli interlocutori competenti e disponibili. Da questa collaborazione è nata la volontà di procedere con l’analisi della viabilità su tutto il territorio (e non solo sulle strade che sono maggiormente “provate”) consapevoli e volonterosi di migliorare globalmente la situazione; non si tratta, insomma, semplicemente di spostare il traffico da una strada a un’altra, da un quartiere all’altro o da un Comune all’altro».

Il progetto delle nuove rampe autostradali dello svincolo Lugano Nord per Massagno è comunque coerente

Come ha impattato l’apertura della galleria Vedeggio-Cassarate sul traffico nel suo Comune?
«Questa domanda è interessante, perché mi consente di far presente un aspetto degno di nota: da una parte c’è la percezione del cittadino e dall’altra ci sono i dati oggettivi. Mi spiego: quello che possiamo osservare a occhio nudo non sempre corrisponde alla realtà. Di primo acchito si direbbe (e io pure ne ero convinta) che l’apertura della galleria, che risale a 14 anni fa (era il 2011), abbia alleggerito le nostre strade solamente per qualche anno e che il traffico sia poi aumentato superando quello del pre-apertura galleria».

Invece?
«Invece la realtà è un’altra. I dati dicono che da 30.000 passaggi al giorno su via San Gottardo nel 2011, siamo passati a 15.000 nel 2024, quindi vi è stata un esatto dimezzamento. Certo è che comunque il numero di veicoli è elevato e il flusso del traffico per la città rimane difficoltoso, generando spesso code».

Quanto e come il problema del traffico a Lugano coinvolge Massagno?
«Il 19 aprile 2025 un articolo apparso sul CdT, intitolato “La piccola Massagno stritolata dal traffico”, ben descriveva la situazione. Siamo un Comune di meno di un chilometro quadrato, incastonato fra la Città e i Comuni della Collina, a due passi dalla stazione e dall’entrata autostradale; quindi, per la nostra posizione ci troviamo giocoforza a fare i conti con il traffico, che è in gran parte un traffico parassitario e di attraversamento da e verso la Città e i Comuni limitrofi dell’agglomerato urbano, fenomeni ai quali si aggiunge - sempre più spesso - il riversamento del traffico dell’autostrada quando essa è intasata in direzione sud a partire dallo svincolo Lugano Nord».

E quindi?
«Questa situazione, già di per sé problematica, negli ultimi anni si è acuita a causa dei grandi e complessi cantieri pubblici sovracomunali (Arizona e StazLU), di cui il Cantone è capofila. Allo stesso modo, a livello di impianti semaforici, dobbiamo coordinarci con la centrale Città di Lugano; quindi, anche sotto questo aspetto la gestione avviene a livello regionale e non comunale. Detto ciò, il Municipio si è dato da fare per quanto possibile quantomeno per mitigare i disagi».

Massagno è stato tra i primi Comuni a introdurre le zone 30 all’ora. Una misura per la quale si voterà il 28settembre a Lugano. Qual è il bilancio per il suo Comune?
«Il limite dei 30 km orari su tutte le strade comunali è stato introdotto venti anni fa. Siamo stati uno dei primi Comuni in Ticino ad adottare una simile misura di moderazione del traffico. Con questa misura siamo riusciti a creare delle “isole residenziali” di maggiore tranquillità dove il traffico parassitario è diminuito in maniera importante e dove sono aumentate la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti e la qualità di vita. Il bilancio è pertanto più che positivo».

Trasporto pubblico, mobilità privata e mobilità lenta (biciclette e pedoni). Quale mobilità dovrebbe avere la precedenza dal suo punto di vista?
«Come dicevo, le dimensioni del nostro Comune sono davvero piccole: non raggiungiamo il km quadrato (e tra l’altro abbiamo superato i 7.000 abitanti). Questo nel concreto significa che all’interno del Comune ci si può spostare a piedi e lo si attraversa in massimo 10 minuti. Quindi per rispondere alla domanda direi: a Massagno precedenza alla mobilità lenta; io stessa mi sposto in bicicletta e a piedi. Nell’agglomerato urbano e in Ticino negli ultimi anni il trasporto pubblico ha fatto balzi in avanti enormi. E qui entra in gioco il cambiamento di mentalità e di cultura. Non ci si può spostare in macchina quando non è strettamente necessario e contemporaneamente lamentarsi delle colonne e del traffico. Accanto al dovere della politica di essere attenta al clima e alla qualità di vita, a ognuno di noi compete l’impegno di dare un contributo per cambiare le proprie abitudini».

In questo articolo: