Finanze pubbliche

Ci sarebbe tanto da fare ma occhio ai debiti, Mendrisio

Pubblicato l’elenco delle opere che servirebbero alla Città fino al 2031 e oltre – Ipotizzate spese per centinaia di milioni che aumenterebbero l’esposizione verso le banche
©CdT/Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
20.01.2025 06:00

La tabella è lunga undici pagine, la somma nella casella finale ha otto zeri. Parliamo del Piano delle opere prioritarie che il Municipio di Mendrisio ha pubblicato insieme al Piano finanziario 2024-28. Il POP – se ci concedete questa sigla che stride un po’ con l’istituzionalità del documento –ha un raggio temporale più ampio: si spinge fino al 2031 e oltre, ipotizzando investimenti per un totale di 378 milioni di franchi. Niente panico: di questi, 135 riguardano opere previste dal 2032 in poi. Si tratta di visioni, in certi casi quasi di sogni, più che di opere programmate.

In generale, il documento comprende progetti che non per forza verranno tutti realizzati. È una sorta di piano d’indirizzo su quello che servirebbe alla Città.

Vediamo qualche esempio, premettendo che tutte le cifre riportate sono al netto di sussidi, contributi di miglioria e altre entrate.

Partiamo dal futuro Piano direttore comunale che, fra riduzione delle zone edificabili ed espropri, dovrebbe generare costi per circa 26 milioni, di cui 21,5 dal 2031 in poi. Restando in ambito pianificatorio, per la protezione dei beni culturali d’interesse locale sono previste spese per 40 milioni, da sostenere anch’esse non prima dei prossimi sette anni. Ci sono poi vari interventi alle strutture della Città come la palazzina ex disegno, in piazzale Linda Brenni, che andrà sistemata investendo circa 4 milioni. Stavolta non più tardi del 2030. Sul listone c’è anche Villa Argentina che, entro il 2029, sarà valorizzata spendendo più di 3 milioni. Lo stesso termine è stato fissato per la riqualificazione di via Turconi e largo Bernasconi che in tutto, compresi i lavori alle canalizzazioni, costerà quasi 9 milioni. Godranno di un miglioramento urbanistico anche via alle Cantine, con un investimento di 3,9 milioni che comprende la costruzione di un autosilo, e piazza Baraini, per la quale la Città intende stanziare 5,2 milioni.

Non mancano le opere legate alla viabilità, come la realizzazione di una passerella ciclopedonale nel comparto Rime-Brecch (2 milioni) e di un’altra in zona San Martino con la rinaturazione del fiume Morée (2,2) che prenderanno forma entrambe dopo il 2031. Lo stesso orizzonte temporale vale per la riqualificazione degli spazi pubblici di Meride, un intervento da quasi 3 milioni che seguirà il progetto per la costruzione, nel medesimo quartiere, di un autosilo, un ecocentro e una centrale termica, mettendo sul tavolo circa 4 milioni.

Sforzi importanti saranno richiesti anche nell’edilizia scolastica. Per il risanamento, la manutenzione e l’ampliamento del Centro scolastico Canavée, ad esempio, la Città dovrà investire più di 20 milioni, la maggior parte dei quali dal 2030 in poi. Quasi 2 milioni serviranno, entro sei anni, per altrettante nuove sezioni della scuola dell’infanzia di Genestrerio, e più o meno la stessa cifra servirà per l’ampliamento delle elementari di Ligornetto, ma dopo il 2031. Dalla prima età alla terza, con il progetto di creare un centro socio assistenziale per gli anziani che comporterà una spesa netta di 2 milioni. Ce ne vorranno almeno 5 per l’ampliamento e l’adeguamento degli spazi della casa anziani Santa Lucia di Arzo, mentre per la realizzazione della casa anzianiTorriani 3, la Città dovrà investire quasi 17 milioni, mentre una trentina ce li metterà il Cantone. Fine della carrellata. E abbiamo citato sono alcune opere.

Da soli non si riesce

La domanda successiva è se Mendrisio riuscirà a far fronte a tutti questi investimenti. A tal proposito, nel Piano finanziario, il Municipio rileva come la politica degli investimenti comporti uno sforzo superiore a quello permesso dalla capacità di autofinanziamento del Comune, «pertanto la Città dovrà ricorrere a un indebitamento per poter pagare le opere previste».

Indebitamento che è destinato a crescere nei prossimi anni: dai 203,3 milioni del primo gennaio 2024, si stima che passerà ai 308,2 milioni del 31 dicembre 2031, crescendo in pratica del 52%.

«E il presente piano finanziario – precisa sempre il Municipio – non tiene in considerazione il fabbisogno in capitali da parte delle AIM dal 2025 in poi». Bisognerà sommare anche quello.

«Nei prossimi anni occorrerà prestare molta attenzione alla politica degli investimenti – conclude l’autorità – poiché l’indebitamento ha raggiunto livelli molto importanti».