Ciani: ricorsi, sconti e grandi chef

LUGANO - «Andremo fino in fondo» tuonavano a fine anno alcuni rappresentanti delle società che si erano viste recapitare la disdetta del contratto di catering al Palacongressi dalla Città di Lugano. Detto, fatto. Tre di loro, Cronoparty, Gabbani e Daphny, hanno inoltrato ricorso al Consiglio di Stato e al Tribunale amministrativo cantonale. La decisione del Municipio – spiega l’avvocato dei ricorrenti Adriano Censi – è stata impugnata «perché ritenuta totalmente lesiva delle norme sulla concorrenza e della Legge organica comunale».
A fine anno, lo ricordiamo, l’Esecutivo ha concesso alla Ciani Lugano SA, la società che dal 2016 ha in gestione il ristorante al pianterreno dello stabile di proprietà della Città, il diritto preferenziale sul catering richiesto per gli eventi. Stando alle nuove regole imposte dalla Città, se l’organizzatore di un evento al Palazzo dei Congressi vuole fare capo a un catering che non sia quello del ristorante Ciani, quest’ultimo avrebbe la precedenza se dovesse mostrarsi in grado di offrire la stessa prestazione al medesimo prezzo. Se invece non viene trovato un accordo in questo senso, la società esterna dovrà pagare alla Città il 15% dell’importo fatturato e un terzo della somma incassata andrà nelle tasche della Ciani, che dal canto suo dovrà versare alla Città il 10% dell’importo fatturato per un evento al Palazzo dei congressi.
La decisione, aveva spiegato il responsabile finanze della Città Michele Foletti, era dettata dalla preoccupazione per la situazione finanziaria della società gestore dell’esercizio pubblico, che vede tra gli amministratori l’ex sindaco di Mendrisio Carlo Croci e Luigi Zanini della Zanini Vinattieri. Proprio le difficoltà economiche – e i timori che quanto successo nel 2015 con la Kuty Mag SA potesse ripetersi – avevano spinto la Città anche a diminuire sensibilmente l’affitto del ristorante.
Alla ricerca di un accordo
L’Esecutivo, conferma il capodicastero Roberto Badaracco, ha invitato le parti a incontrarsi per trovare un accordo. Lo scopo dei ricorrenti sarebbe quello di poter rientrare al Palacongressi con i propri clienti senza doverli «cedere» alla Ciani SA. Un primo incontro ha avuto luogo circa due settimane fa e sembra che si sia vicini al trovare un accordo da sottoporre al Municipio. «Gli avvocati delle parti stanno discutendo per trovare una soluzione soddisfacente per tutti», fa sapere Luigi Zanini. «Siamo disponibili a parlarne – spiega Roberto Badaracco – e il fatto che ci si sia seduti al tavolo delle trattative è un passo in avanti». «Non saremo noi a mettere i bastoni tra le ruote – continua – ma la soluzione dev’essere anche di interesse per la Città». Le società di catering colpite dalla decisione sono quasi una decina e, se tutte si dicevano stupite e arrabbiate dopo aver ricevuto la lettera dell’Esecutivo, solo tre hanno deciso di ricorrere. Perché? Secondo il titolare della Cronoparty Renzo Notari «purtroppo è uno specchio della professionalità e della collegialità del settore». In ogni caso, organizzare un evento al Palacongressi non è da tutti. «Servono attrezzature e capacità logistiche – conclude – non è un lavoro che può fare chiunque».

Per risollevarsi si punta in alto
Per risollevarsi, la Ciani SA avrebbe intenzione di puntare su una novità e non una qualsiasi: stando a nostre informazioni, sarebbe proprio il ristorante al Palazzo dei congressi il ritrovo del centro cittadino ad aver messo gli occhi su Dario Ranza. Come anticipato su queste colonne qualche giorno fa (Vedi suggeriti), il rinomato chef di origini bergamasche lascerà l’hotel Villa Principe Leopoldo dopo quasi trent’anni di onorato servizio. I vertici del Ciani non confermano e non smentiscono questa notizia. «Ho sentito anch’io queste voci – ci dice Carlo Croci – ma per ora non posso esprimermi. Forse potrò farlo tra un paio di settimane».
«Arriverà qualcuno di importante»
Proprio Croci, da noi interpellato sul finire dell’anno scorso, si era lasciato sfuggire che nella cucina del ristorante al Parco Ciani sarebbe arrivato «uno chef importante, un grande nome». E se questo nome fosse proprio quello di Dario Ranza – lui ha stesso ha ammesso che tra le trattative aperte ne ha una «attualmente più avanzata di altre» – sarebbe sicuramente un bel colpo per il settore della ristorazione del centro della regina sul Ceresio.
«All’epoca della rinegoziazione degli accordi con la società – si limita a commentare il municipale Roberto Badaracco – non sapevamo nulla di un ingaggio del genere... certo è che sarebbe un colpaccio».
