Agno-bioggio

Circonvallazione: ancora 11 anni di pazienza (forse 10)

Ecco la tabella di marcia per costruire la strada più attesa del Malcantone
Ecco come sarà la «CAB».
Red. Online
25.01.2022 06:00

«Ci vediamo fra undici anni». Firmato: la vostra circonvallazione. A chi ogni santo giorno è bloccato in coda fra Agno e Bioggio un’attesa del genere sembrerà lunga, troppo lunga. Chi invece lavora al progetto e conosce i tempi di queste procedure, probabilmente, sulla consegna dell’opera entro il 2033 ci metterebbe la firma. Vorrebbe dire che non sono sorti ostacoli di rilievo e che la tabella di marcia, sostanzialmente, è stata rispettata. Questione di punti di vista, e di stati d’animo. Gli orizzonti comunque sono quelli e il Cantone ne ha discusso martedì scorso in una riunione con le autorità locali. I lavori preparatori, in particolare alcuni sondaggi nel terreno, dovrebbero essere effettuati nelle prossime settimane, mentre il progetto definitivo della variante C, che prevede una strada interrata dal Vallone fino all’aeroporto preservando l’area vicino al lago, dovrebbe essere finalizzato per il prossimo mese di settembre, o d’ottobre. A quel punto l’opera verrà messa in consultazione, per poi tornare in Gran Consiglio per un aggiornamento del credito - il costo totale stimato è di 216 milioni, di cui quasi 20 dovuti alla scelta di andare sotto terra in zona Vallone - a cui seguirà la pubblicazione dei concorsi per i lavori. Questi ultimi dovrebbero partire nel 2025 e durare otto anni, anche se al Dipartimento del Territorio si spera di concluderli in sette.

Occhio a quei camini
Nel frattempo c’è un gasdotto da spostare. Si tratta di un impianto delle AIL che si trova in conflitto con il tracciato della futura strada, oltre che con i progetti lungo la A2 fra Gentilino e Lamone. Il «conto» di questo intervento, che non è ancora iniziato, sarà aggiunto ai costi della circonvallazione. Non influirà invece sui tempi della Agno-Bioggio. Sarà tutto pronto per l’inizio dei lavori. Ad aver rallentato l’opera, per circa un anno, è stato invece un ricorso sull’assegnazione del mandato per la progettazione definitiva. Le nuove tempistiche comprendono un margine di sicurezza per eventuali nuovi ricorsi, poi chiaramente dipenderà dal loro numero e il loro peso. Un aspetto del progetto che è delicato da questo punto di vista è la costruzione di due «camini» ad Agno per ventilare il tunnel del Vallone. Quando si era parlato di questa prospettiva, in paese qualcuno aveva storto il naso. Sia per l’impatto visivo, sia per le esalazioni. Una polemica simile, se ricordate, c’era stata anni fa a Comano per i camini della Vedeggio-Cassarate. Il Cantone comunque è a conoscenza dei timori locali e ha chiesto ai progettisti di limitare il più possibile l’impatto di queste strutture. Ne è soddisfatto il sindaco di Agno Thierry Morotti: «Ci metteremo a un tavolo per trovare una soluzione concordata». Soddisfatto anche per la tabella di marcia che porterà alla realizzazione della nuova strada: «Speriamo che si possa fare presto questo ‘miracolo’: per il nostro Comune significa togliere dalla strada non dico tutte le ventisettemila auto che passano ogni giorno, ma almeno ventimila. Il paese cambierà completamente».

Ci sarà anche un parco
Ripercorriamo il tracciato della circonvallazione. La nuova strada, come detto, scenderà nel sottosuolo in zona Vallone, lasciando l’attuale strada cantonale aperta solo per le emergenze. Le auto torneranno in superfice nella zona dell’aeroporto, dove la Agno-Bioggio sarà avvolta da una speciale schermatura pensata per evitare che i fari del traffico disturbino gli aerei e per un inserimento rispettoso del paesaggio. Lungo il Vedeggio, fra l’altro, verrà creato un parco pubblico che si estenderà per quasi due chilometri. Per quanto riguarda Bioggio, il tracciato della circonvallazione è stato rivisto per assicurare il coordinamento con la rete tram-treno e garantire gli accessi alla strada industriale. Anche il sindaco Eolo Alberti è fiducioso sul progetto. «C’è la volontà ferma e decisa da parte del consigliere di Stato Claudio Zali e dei Comuni interessati a voler continuare con questo tracciato». ha spiegato. «L’attesa di undici anni? È chiaro che sarà lunga, e che la regione aspetta da decenni, ma i tempi tecnici sono quelli. L’importante adesso è iniziare, sperando che non ci saranno altri intoppi di natura giuridica».