Pescatori

Clima e microinquinanti: cresce la preoccupazione

I problemi che toccano l'ambiente sono stati i temi principali affrontati dalla Ceresiana – Il presidente Costa: «Il grosso dei microinquinanti continua a fluire nel Ceresio» – La politica dovrà preparare «importanti piani d'intervento»
Lugano, 11 settembre 2022 - Pescatore sul Ceresio - lago - pesca © CdT/ Chiara Zocchetti
Gianni Rei
12.01.2025 23:00

La fragilità dell’ambiente naturale che ci circonda, le conseguenze sul territorio dovute al cambiamento climatico e il costante pericolo di inquinamento delle acque causato dall’attività umana, continuano ad essere tra le principali preoccupazioni dei pescatori così come la necessità di trovare in tempi brevi soluzioni e risposte tecniche e politiche alle situazioni più gravi. Questo il concetto di fondo ribadito sabato sera nella sala del Consiglio comunale di Melano nel corso dell’assemblea annuale della Società pescatori Ceresiana. Nel suo intervento il presidente Maurizio Costa non ha nascosto come negli ultimi 20 anni siano cambiate molte cose nel mondo della pesca a causa di molteplici problemi che toccano da vicino l’ambiente naturale. La recente introduzione di nuove norme, come l’aumento della misura minima delle trote pescabili, che passa da 24 a 26 centimetri, e la riduzione del numero delle catture annuali, poco possono fare di fronte ai gravi problemi legati al cambiamento del clima,– che alterna in modo sempre più frequente periodi di forte siccità a eventi alluvionali estremi –, ai problemi della depurazione e agli inquinamenti. In particolare l’oratore ha espresso il suo rammarico per la mancata entrata in funzione dell’atteso sistema per l’abbattimento dei microinquinanti all’Impianto depurazione acque (IDA) di Bioggio. «Un sistema che aspettiamo da oltre 10 anni e che, nonostante le molte promesse, ancora oggi non sappiamo bene quando potremo avere. Di conseguenza il grosso dei microinquinanti continua a fluire nel Ceresio e in particolare nel Golfo di Agno». Nota dolente anche sul fronte degli inquinamenti: Costa si è rammaricato sia per le inspiegabili assoluzioni in merito a casi eclatanti come quello avvenuto su un tratto del Vedeggio distrutto da una fuoriuscita di cemento, o quello più recente alle acque di falda del pozzo Pezza a Sigirino, sia per la lentezza delle inchieste penali che per la mancanza di magistrati preparati per occuparsi di temi delicati legati all’ambiente.

«L’inquinamento delle acque – ha precisato il presidente – non deve preoccuparci solo in seguito a una importante moria di pesci ma per un intero ecosistema che viene distrutto, un danno che risulta difficilissimo da quantificare. Credo che in futuro avremo degli anni molto difficili da affrontare, noi come pescatori così come il Dipartimento del territorio già impegnato con seri problemi come la presenza nelle nostre acque di microplastiche e sostanze polifluoroalchiliche (meglio note come PFAS). Insomma il nostro ambiente sta soffrendo e la politica dovrà incominciare a chinarsi su questioni di questa portata e preparare dei piani d’intervento importanti. È un problema immenso che ha creato l’uomo con le sue attività a cui dovremo dare delle risposte in tempi brevi, in quanto le acque sono la base della vita». Temi delicati quelli sollevati da Maurizio Costa che vanno ben oltre all’attività della pesca, a cui hanno risposto il consigliere di Stato Claudio Zali e il capo dell’Ufficio Caccia e Pesca Tiziano Putelli. In sintesi, sul fronte degli inquinamenti Claudio Zali ha ribadito che molti problemi sono legati sia alle aziende sia in particolare a carenze riscontrate nelle canalizzazioni di molti Comuni. Parallelamente microplastiche e PFAS sono discorsi nuovi che necessitano di ulteriori approfondimenti anche a livello federale per capire come muoversi. Infine per quanto concerne le questioni relative alle procedure seguite dalla Giustizia, il capo del Dipartimento del Territorio non ha nascosto che spesso gli incarti che concernono l’ambiente non vengono ritenuti prioritari rispetto a inchieste penali più gravi che riguardano reati contro le persone e altro, cionondimeno qualche carenza si avverte soprattutto da quando ha lasciato per limiti di età un magistrato particolarmente competente in materia. In ogni caso sul caso Vedeggio, Zali non esitato a sostenere che si è effettivamente lavorato male. In merito aai microinquinanti, Tiziano Putelli ha reso noto che il tema appare molto complesso e il Consorzio depurazione acque di Lugano e dintorni (CDALED) sta lavorando seriamente: purtroppo molte cose hanno dovuto venir riviste alla luce dell’aumento delle conoscenze in materia e dell’evoluzione tecnica del settore. L’obiettivo? Far entrare in funzione il sistema entro il 2031.