Solidarietà

Code per donare il sangue: «Quanta gente, siamo commossi»

Pienone nei centri di trasfusione a Lugano, Locarno e Bellinzona dopo l’annuncio della carenza di riserve in Ticino - Ieri sono state raccolte 120 sacche, oggi oltre 150
© CdT/Chiara Zocchetti
Chiara Nacaroglu
09.01.2020 18:11

Non è rimasto inascoltato l’appello a donare il sangue lanciato lunedì alla popolazione dalla Fondazione del servizio trasfusionale CRS della Svizzera italiana. Nella sede inaugurata pochi mesi fa in via Pretorio 11 a Lugano - dove è possibile donare il giovedì in pausa pranzo, dalle 11 alle 14 - oggi si sono presentati in tantissimi. Si sono così formate code con tempi di attesa di almeno un’ora. Coloro con più tempo a disposizione hanno atteso pazienti, mentre gli addetti ai lavori hanno invitato gli altri a tornare la prossima settimana o a recarsi al centro trasfusionale all’Ospedale Civico, che questa settimana ha prolungato gli orari d’apertura (domani sarà aperto dalle 7.30 alle 16).

«Che bello vedere così tanta gente» ha commentato una signora arrivata in via Pretorio a mezzogiorno. «Stiamo lavorando a pieno regime e la folta partecipazione dei donatori ci commuove» ci dice una dipendente del servizio trasfusionale. Pienone anche al centro all’Ospedale Civico di Lugano così come in quelli di Bellinzona e Locarno.

«Da parte della popolazione c’è stata una risposta ottima, più alta delle nostre aspettative», spiega Mauro Borri, direttore operativo del servizio trasfusionale. «Ieri abbiamo riempito più di 120 sacche, e oggi dovremmo superare le 150». Così si riesce a coprire il fabbisogno attuale ma l’appello è quello di continuare a donare. «Il sangue può essere utilizzato solo nei 42 giorni seguenti la donazione, quindi l’invito è ora a diluire le donazioni nel corso delle prossime settimane, quando avremo ancora tanto bisogno», dice Borri. I gruppi sanguinei più interessati dall’emergenza sono, lo ricordiamo, O +, A +, A - e O -.