Calcio regionale

Coldrerio-Rapid, il Municipio vuole vederci chiaro

La società sportiva contesta la ricostruzione dell’accaduto, ma il sindaco Solcà chiede un incontro: «Mi preoccupa che c’entrino dei genitori»
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Red. Online
16.10.2019 06:00

«Dopo aver ascoltato i testimoni si ritiene che la versione da loro fornita non corrisponda a quanto riportato dai media». Il Comitato Raggruppamento allievi Castello Coldrerio si difende e contesta la ricostruzione di quanto accaduto sabato durante (ma soprattutto dopo) la partita degli allievi B giocata contro il Rapid. Nell’edizione di lunedì un testimone oculare ci aveva spiegato che alcuni giocatori, mentre stavano rientrando negli spogliatoi, erano entrati in contatto e questo aveva fatto iniziare una rissa. «Da lontano - ci era stato spiegato - ho visto uno dei nostri (del Rapid, ndr) che è stato spinto a terra e accerchiato da due o tre calciatori del Coldrerio. Ma la cosa più scandalosa è che un adulto arrivato da dietro gli ha dato un calcio nella schiena». Ricostruzione che il sodalizio sportivo momò respinge con fermezza. «Posso solo confermare - ci aveva spiegato poche ore dopo i fatti (che tra l’altro hanno richiesto anche l’intervento della polizia, giunta sul posto quando la situazione si era ormai normalizzata) il presidente Michel Ponti - che c’è stata unapiccola rissa che ha visto coinvolti giocatori e genitori e che i nostri tre dirigenti sul posto hanno tranquillizzato gli animi e rimesso le cose a posto». Il Comitato ha dunque inoltrato un rapporto alla Federazione ticinese di calcio in cui verrà esposto quanto appurato. Determinante sarà probabilmente la versione dei fatti che fornirà l’arbitro.

«Si ricostruirà l’accaduto»
Tutto a posto allora? L’intera vicenda è stata gonfiata ed esagerata? E quali punti della ricostruzione sarebbero imprecisi (tenendo presente che per un testimone, in mezzo al caos, non è sempre facile focalizzare con esattezza quello che sta succedendo)? Per ora non è dato a sapere, e compito di appurare l’esatta dinamica dei fatti (e, soprattutto, i responsabili) spetterà alla Federazione ticinese di calcio. Occorrerà, e ci vorrà qualche giorno, soprattutto capire se davvero qualcuno ha tirato un calcio a un giocatore. Sembra invece appurato che un gruppo di «giovanotti» (così ce li hanno descritti) avrebbe effettivamente minacciato e spaventato - questo un’ora dopo il fischio finale del match - delle famiglie che stavano lasciando il campo. Una fonte ci ha parlato di auto prese a calci, mentre un testimone che ci aveva detto che sua moglie era stata strattonata. «Giovanotti» che non avrebbero diretti legami con il Castello Coldrerio. Detto dell’esposto del club momò, anche il Rapid domani farà la stessa cosa. Le due versioni a confronto permetteranno dunque probabilmente di avere un quadro più preciso di quanto accaduto. «Vorrei evitare - ci ha spiegato il presidente della società luganese Claudio Rusconi - di alimentare il sensazionalismi, e mi spiace per il Castello Coldrerio, che è un club serio e con dei sani principi. Spero che si possa risolvere questa situazione in modo costruttivo». Però, ma questo lo si leggerà sul rapporto compilato dal Rapid, qualcosa è successo.

«Vogliamo vederci chiaro»
Abbiamo raccolto il parere anche del sindaco di Coldrerio Corrado Solcà. Che idea si è fatto dell’accaduto? «Non ero presente al campo e dunque le informazioni di cui dispogno non sono di prima mano. Può essere che la ricostruzione emersa non sia corretta o completa, ma quel che mi sento di dire è che deploriamo quanto è successo, soprattutto se, come sembra, alcuni genitori (indipendentemente di quale squadra) hanno avuto una parte nell’accaduto. È una cosa che mi preoccupa e che mi indigna».

Chiesto un incontro
Il sindaco di Coldrerio ha confermato che il Municipio ha chiesto un incontro alla società. «Come proprietari del campo di calcio vogliamo sapere esattamente quello che è successo». Il sodalizio sportivo ribadisce di essersi dotato a suo tempo di un regolamento interno che regola il comportamento dei genitori, dei ragazzi e degli allenatori e di aver preso misure in linea con lo stesso.