Muzzano

«Collina d’Oro? No, l’autonomia non ha prezzo»

I contrari all’aggregazione metto in campo la loro squadra – Al voto mancano meno di due mesi
Foto di famiglia? (Foto Zocchetti)
Giuliano Gasperi
02.09.2019 06:00

MUZZANO - Sono ricominciati i vari campionati di calcio e ogni squadra ha messo in campo la sua formazione. Anche i contrari di Muzzano alla fusione con Collina d’Oro hanno deciso la loro formazione. Del comitato, pronto a battersi in vista della votazione del 20 ottobre, fanno parte i municipali Dario Poretti e Daniele Brugnoni, il presidente del Legislativo Sascha Kever, i consiglieri comunali Corrado Kneschaurek, Nathalie Molteni, Paride Berri, Chiara Crivelli, Manuela Staffieri-Scherrer e Alberto Stierlin, poi Fabio Bernasconi, Marc Bodmer, Vanni Merzari, Giovanni Maria Staffieri, Arturo Stoffel, Alberto Ossola, Mario Prati, Mario Fossati, Rita Rusca, Walter Bernasconi, Sandro Donada, Patrizia Marty, Michela Gianola e Flavio Giandeini. Questa dunque la squadra del «no». Le ragioni, invece, sono riassunte in dieci punti: «Non c’è urgenza e necessità di trasformare un Comune residenziale autonomo in una semplice e anonima frazione; storicamente Muzzano e Collina d’Oro non hanno mai avuto legami territoriali, culturali, sociali ed economici; le decisioni importanti di Muzzano dovranno essere, anche in futuro, riservate alla nostra responsabilità; il Consiglio di Stato asserisce che la volontà di aggregare deve venire dal basso, invece questa aggregazione ci è stata imposta dai due Municipi e nemmeno all’unanimità; il finanziamento previsto dal Governo per l’aggregazione è stato stralciato («in ragione della florida situazione finanziaria dei due Comuni» spiega da noi contattato il capo della Sezione Enti Locali Marzio Della Santa) per cui i costi dell’operazione saranno a carico dei cittadini; Muzzano è autosufficiente e tutti i servizi sono garantiti; diversi di questi rischiano di essere delocalizzati a Collina d’Oro; non c’è un piano finanziario dell’eventuale nuovo Comune; si stanno realizzando intorno a noi dei cambiamenti epocali con inevitabili ricadute sui Comuni della regione (aeroporto, circonvallazione, tram, nuovo quartiere di Besso) quindi non è il momento per procedere frettolosamente con un’aggregazione; in caso di maggioranza dei “no” non ci sarà nessuna fusione coatta con Lugano o altri Comuni, manterremmo la nostra autonomia e ciò non ha prezzo». Autonomia decisionale, impatto finanziario, mantenimento dei servizi: diversi degli argomenti citati ricorrono abbastanza spesso nei dibattiti sulle fusioni in Ticino. Rispetto ad altri progetti aggregativi che hanno fatto discutere, questo non vede una realtà piccola che teme di essere inglobata e anonimizzata da una grande, o una realtà benestante che non vuole accollarsi le spese di un’altra meno abbiente. Collina d’Oro e Muzzano sono finanziariamente sane, quindi è ipotizzabile che la partita si giocherà molto sul piano emotivo e dei rapporti. C’è anche l’opportunità di dar vita a una realtà di maggior peso alle porte di Lugano (diventare più grandi per essere più ascoltati è un argomento che ricorre invece nei discorsi dei favorevoli) ma non è un mistero che la stessa Lugano sia la meta aggregativa preferita da una parte della popolazione di Muzzano. Anche se non ufficialmente, la regina del Ceresio fa sentire la sua presenza.

IL PROGETTO
Annunciando la data della votazione, il Cantone tempo fa aveva ricapitolato le cifre principali del progetto aggregativo. «Con la fusione fra Collina d’Oro e Muzzano si propone di far nascere un nuovo Comune dal nome Collina d’Oro, con una popolazione di quasi 6.000 abitanti e oltre 3.000 posti di lavoro. La prospettata situazione finanziaria del nuovo Comune si presenta come solida, con risorse fiscali ben superiori alla media cantonale e moltiplicatore d’imposta molto favorevole, che al 65% garantirebbe un equilibrio stabile e un autofinanziamento annuo di circa 3,8 milioni. Lo studio prevede che il nuovo Comune di Collina d’Oro venga amministrato da un municipio di 7 membri e da un consiglio comunale di 35, con possibilità di istituire circondari elettorali corrispondenti alle giurisdizioni dei comuni originari (Agra, Carabietta, Gentilino, Montagnola e Muzzano)».