Trattative

Collina d’Oro, polizia verso Paradiso: «Gobbi ci ha ricattato»

Cambio di rotta del Comune dopo il no del direttore delle Istituzioni a un accordo con la Malcantone Est, ma la lettera del consigliere di Stato non è piaciuta
Nella discussione è entrato anche il progetto di fusione fra Collina d’Oro e Muzzano. (Foto Zocchetti)
Giuliano Gasperi
28.03.2019 08:20

COLLINA D’ORO - Tensioni e colpi di scena nel quadrilatero Collina d’Oro-Paradiso-Agno-Bellinzona. Tema: la geometria delle polizie intercomunali. La notizia è che Collina d’Oro, dopo il no del consigliere di Stato Norman Gobbi a un eventuale accordo con la Malcantone Est, ha riattivato le discussioni con Paradiso, Comune coordinatore della Ceresio Sud. Per chi si è perso le puntate precedenti, lo scorso giugno il Municipio guidato dalla sindaca Sabrina Romelli aveva deciso di far confluire la propria polizia nella Ceresio Sud dopo che il vicecomandante era finito sotto inchiesta ed era stato sospeso e il comandante aveva inoltrato le dimissioni. La trattativa con i vicini affacciati sul Ceresio non era però andata tanto bene: Collina d’Oro chiedeva una co-gestione del corpo per sentirsi coinvolta, Paradiso non ne aveva la minima intenzione. Distanza incolmabile: niente da fare. Collina d’Oro a quel punto non aveva molte scelte: o avviare una complicata discussione con Lugano – complicata non per questioni di polizia, ma per il profumo di un’aggregazione che non sembra piacere a molti – o rivolgersi ai Comuni che gestiscono la Malcantone Est. Vada per la seconda. E qui è entrato in scena Gobbi. Come mai non gli è piaciuta l’idea di Romelli e colleghi? «Il mio intervento – scrive il consigliere di Stato alla nostra redazione – aveva lo scopo di garantire per il futuro assetti territoriali organicamente funzionali e territorialmente coerenti, in modo da massimizzare efficienza ed efficacia operativa delle forze di polizia presenti sul territorio». In sostanza, facendo un esempio estremo, non si vorrebbe che una pattuglia impegnata a Cademario debba poi correre ad Agra per l’intervento successivo. Anche Lugano copre distanze simili, però ha molti più agenti a disposizione. Su questo principio il Municipio di Collina d’Oro è anche d’accordo, ma la lettera in cui Gobbi spiegava la sua posizione non è piaciuta per niente. «È stata una comunicazione ricattatoria – commenta senza mezzi termini la sindaca Sabrina Romelli –. In poche parole il ministro diceva che o cambiavamo idea contattando Lugano o Paradiso, o avrebbe bloccato il progetto della nostra aggregazione con Muzzano. Questo aut-aut non è stato molto bello, come il fatto di usare un argomento per sbloccare un altro, ma abbiamo pensato che fosse importante far esprimere i cittadini sulla fusione, cosi abbiamo riallacciato i contatti con Paradiso». Lunedì scorso i Municipi hanno firmato una lettera d’intenti e informato il Cantone sulla ripresa della discussione. E il problema della co-gestione? «Insieme a Paradiso abbiamo rivisto qualche parametro – fa sapere sempre Romelli – e penso che arriveremo ad una convenzione che vada bene a tutti». L’obiettivo – per chiudere il cerchio – è arrivare all’unione dei due corpi entro il gennaio del 2020. Lo stesso anno dovrebbe essere quello del voto sull’aggregazione con Muzzano.
BIOGGIO IN REGOLA, PERÒ...
Da una lettera all’altra. Con Gobbi abbiamo parlato anche del fatto che il Municipio di Bioggio ha chiesto di sospendere i controlli della velocità della Malcantone Est sul suo territorio. «Erano troppi – ha spiegato il sindaco Eolo Alberti – i cittadini si aspettano soprattutto un lavoro di prossimità». È stata una richiesta legittima o un’invasione di campo inopportuna? «Per principio l’autorità comunale può dare indicazioni alla propria polizia per quanto attiene le priorità d’intervento e dei controlli da effettuare, dove mettere l’accento nell’operatività quotidiana. Ovviamente se ne assume la responsabilità politica». Altri Comuni che gestiscono la Malcantone Est però si sono arrabbiati: Bioggio – hanno rimarcato – doveva prima parlarne con tutti.