Come si ribalta una sentenza definitiva

Non tutte le condanne definitive sono destinate a rimanere tali. In taluni casi, invero assai rari, possono essere ribaltate. È successo proprio lo scorso anno, come emerge tra le righe del rendiconto del Tribunale d’appello, reso pubblico negli scorsi giorni. Una persona è infatti riuscita a farsi revocare una sentenza di condanna comminatagli una mezza dozzina d’anni fa e ottenere un proscioglimento. Per capire meglio di cosa si trattasse, anche in virtù della sua unicità, ci siamo rivolti al vicepresidente del Tribunale penale cantonale, giudice Marco Villa, il quale ci ha riassunto a grandi linee la vicenda, confermando che le istanze di revisione non sono frequenti e ancor meno quelle accolte. Dei presunti reati oggetto del processo invece nulla diremo, non essendo rilevanti nell’illustrare i perché di questa decisione «tecnica».

Il procedimento, che risale a prima del 2020, riguardava originariamente tre persone, condannate in prima istanza per il reato in questione. Due di loro hanno impugnato la decisione mentre la terza, condannata singolarmente anche per un altro reato, l’ha accettata. Dopo un paio di passaggi di fronte alla Corte d’Appello e revisione penale (CARP), i due ricorrenti sono infine stati del tutto prosciolti nel 2022. La terza persona è venuta a saperlo – fatto non per forza scontato, non essendo più parte in causa del procedimento – e il suo legale ha presentato alla CARP istanza di revisione chiedendo l’assoluzione anche per il suo assistito. Alla luce dei due esiti processuali contraddittori la CARP ha accolto l’istanza, rimandano l’incarto al Tribunale penale cantonale per una nuova decisione. Non tanto per riesaminare la questione, ma perché si era reso necessario ricommisurare la pena per l’altro reato che toccava solo questa terza persona a fronte del proscioglimento dall’accusa comune. Ciò è appunto stato fatto, con un «processo velocissimo» per dirla con Villa, l’anno scorso, chiudendo così definitivamente la vicenda.