Porte aperte

Con la moderna casa Fonte 3 a Neggio sgorgano novità

Inaugurata la struttura moderna che accoglie portatori di disabilità e che sostituisce i vecchi stabili – Raccoglie spazi abitativi e atelier in un ambiente privo di barriere – «Il nostro obiettivo è mettere gli ospiti al centro»
©CdT/Gabriele Putzu
Martina Cucinotta
20.10.2024 17:15

Avvicinandosi a Neggio, è innegabile la quiete che avvolge il paese, con la sua ampia vista sul lago e il Monte di Caslano. Il clima sereno del paese – favorito anche dall’assenza di traffico sulle sue strade – sembra creare un rifugio ideale per chi cerca pace e inclusione e non stupisce che Neggio ospiti da tempo una casa per portatori di disabilità.

Per trent’anni, la casa Fonte 3 si è distribuita tra diversi spazi adiacenti a Villa Soldati, in una condizione che sfavoriva la mobilità dei suoi ospiti. Oggi la casa ha assunto una nuova veste, grazie alla costruzione di un unico edificio dall’architettura moderna, che lo fa spiccare tra le abitazioni del paese. Per conoscere la nuova realtà di Fonte 3 e dei suoi ospiti, ci siamo recati alla sua inaugurazione, che si è tenuta nella giornata di ieri tra danze, attività ricreative e degustazione di prodotti locali.

Attività per tutti

Quella che si respirava durante l’inaugurazione del nuovo edificio era un’atmosfera familiare, con ospiti e operatori che interagivano con naturalezza tra i cittadini di Neggio presenti all’evento. La struttura accoglie ventiquattro ospiti – alcuni con disabilità congenite, altri con disabilità acquisite – e molti di loro vi risiedono da decenni. «A parte alcuni giovani appena arrivati, la maggior parte dei nostri utenti ha tra i 50 e i 60 anni. Alcuni di loro sono con noi da trent’anni», ci spiega il direttore Lorenzo Innocenti, che ci rassicura alla nostra domanda su come gli ospiti hanno accolto il trasloco. «Tutti hanno reagito bene. Alcuni hanno anche preso parte al cantiere del nuovo edificio».

Giusto il tempo di finire la nostra conversazione che dall’interno comincia a diffondersi della musica. Affiancati da Sandra Cosentino, responsabile della casa, ci inoltriamo alla scoperta delle attività che animano le giornate degli ospiti di Fonte 3. Gli atelier offrono spazi di espressione e benessere, con attività che spaziano dalla comunicazione aumentativa alternativa, un metodo pensato per chi ha difficoltà espressive, fino alle attività creative come la pittura e la realizzazione di collane. «Il nostro obiettivo è quello di mettere i nostri ospiti al centro, creando un ambiente privo di barriere», ci spiega la responsabile. L’approccio inclusivo emerge chiaramente quando, lasciando la vivacità dei laboratori, ci spostiamo nelle tranquille unità abitative. Qui incontriamo gli operatori che assistono gli ospiti di Fonte 3, tutti tra i 20 e i 30 anni. «Crediamo che la presenza di giovani contribuisca a creare un ambiente più familiare. I nostri ospiti si sentono più a loro agio con i loro educatori, grazie alla loro età», commenta la responsabile.

Vedendoci parlare, uno degli ospiti ci si avvicina incuriosito e ci offre di mostrarci la sua abitazione. Lo spazio, anche se semplice, è ricco di affetti personali. Cosentino ci racconta che, nel precedente edificio, la sua stanza era decorata con un murale del suo paese d’origine, realizzato dal pittore ticinese Marino Gabusi. «Mi piace stare qui», ci dice l’ospite. Il motivo? Non sa spiegarlo subito, ma poi aggiunge soddisfatto: «Mi piace il lavoro che faccio. Il martedì esco con la mia educatrice per fare la spesa, taglio le verdure per la cucina e il venerdì piego i vestiti».