Brogeda

Con lo sdoganamento digitale i camion non si fermano più

Al valico merci di Chiasso è stato lanciato un progetto pilota che permette ai conducenti dei veicoli pesanti che transitano da sud a nord di non dover più scendere dal mezzo per espletare le pratiche doganali
©CdT/Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
21.10.2022 18:00

Sdoganamento dei mezzi pesanti più semplice e più veloce. Ma anche traffico più fluido. E controlli più efficienti, «in un contesto urbano delicato come quello chiassese», ha sottolineato Luca Bernasconi dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) e a capo della Dogana Chiasso. Quello presentato oggi è il bilancio intermedio di un processo che si concluderà a «metà 2026, siamo a metà programma DaziT», così Marco Lenherr, responsabile UDSC del coordinamento della cooperazione internazionale.

La dogana di Chiasso-Brogeda ha mostrato al pubblico la sua ultima novità. Una novità che è in funzione da questo mese e che si inserisce nel più ampio (e ambizioso) progetto della digitalizzazione delle pratiche doganali che coinvolge i due lati del confine. Dal 3 ottobre è stato lanciato un progetto pilota che permette di eliminare un’importante barriera che attualmente ostacola – o almeno lo faceva fino a qualche giorno fa – il passaggio del confine italo-svizzero. La barriera eliminata è di tipo cartaceo. I conducenti dei veicoli pesanti in transito non devono infatti più compilare la scheda di circolazione cartacea prima di varcare il confine. O meglio, in questa fase pilota che coinvolge solo i transiti da sud verso nord, possono scegliere di non farlo. In alternativa è stata sviluppata un’App che permette di segnalare il transito senza doversi fermare nel piazzale di Brogeda, scendere dal mezzo, recarsi all’apposito sportello e compilare il formulario. Magari dopo aver atteso il proprio turno, visto che mediamente i veicoli pesanti che oltrepassano il confine ogni giorno per dirigersi verso nord sono 1.200-1.300. «Un’operazione che richiedeva in media 15-30 minuti, ma anche di più se il traffico è intenso», ha aggiunto Bernasconi. In parallelo è stata allestita una corsia veloce, dedicata a chi sceglie questa soluzione (già presente anche a Stabio), «che ha avuto adesione immediata, circa il 40% dei conducenti l’ha sfruttata da subito».

La soluzione fa parte del più vasto processo di digitalizzazione DaziT lanciato nel 2018, di cui la riduzione dei costi amministrativi per l’economia e l’aumento della sicurezza sono due obiettivi principali. E di cui la cooperazione tra Paesi è un elemento imprescindibile. Tra il 2023 e il 2025 verranno implementate altre soluzioni digitali, come il nuovo sistema per il traffico delle merci Passar e il nuovo sistema di gestione delle frontiere con il sistema di ingressi e uscite (Entry/Exit System).

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