Condanna a vita per Marco Siciliano
LUGANO - Marco Siciliano è stato condannato mercoledì alla reclusione a vita per l'assassinio della moglie Beatrice Sulmoni, avvenuto la sera del 25 marzo nella loro casa di Obino (Castel San Pietro). La sentenza della Corte delle Assise criminali di Lugano, riunita da giovedì scorso, è stata letta poco dopo le 19 dalla presidente Agnese Balestra-Bianchi. Il 33.enne è stato riconosciuto colpevole dell'assassinio della donna e di interruzione punibile della gravidanza, poiché la 36.enne era incinta al quarto mese del loro secondogenito. La Corte ha accolto interamente le tesi dell'accusa, sostenuta dalla procuratrice generale aggiunta Rosa Item. Siciliano ha deciso che "la sua unica via d'uscita era eliminare la moglie» ha detto la presidente. E lo ha fatto "per un motivo che più egoistico non si può: inseguire un sogno di libertà per proseguire la sua relazione con l'amante". Oltre che "con una doppia modalità particolarmente perversa: con il sonnifero prima e col soffocamento poi". Siciliano ha "risolto il problema nel peggior modo possibile, in spregio di Beatrice e del figlio" di 7 anni.La detenzione a vita è una condanna emessa raramente nei tribunali svizzeri, ma si giustifica con l'efferatezza del delitto commesso da Siciliano che ha agito in modo egoistico e cruento. Prima di poter chiedere un'eventuale liberazione condizionale, Siciliano dovrà scontare almeno quindici anni in penitenziario.