Conti in cassaforte, ma situazione «fragile»
Prima seduta dopo la pausa estiva questa sera per il Legislativo di Lugano e i consiglieri comunali sono stati subito chiamati a chinarsi su un tema che da una parte ha sì incassato il sostegno di quasi tutte le forze politiche, ma dall’altra non è stato esente da critiche. Stiamo parlando del Consuntivo 2023, piatto forte della serata nell’aula di Palazzo civico, che ha chiuso con un avanzo di 12,4 milioni (è stata la nona chiusura consecutiva con segno positivo) e ha ricevuto il benestare da parte di tutti i membri della Commissione della gestione, che hanno sottoscritto il rapporto favorevole del relatore Michele Malfanti (Il Centro). E fino a qui tutto bene. Conti (approvati a larga maggioranza) a parte, a far storcere il naso sono stati alcuni errori contabili sui prelievi per le canalizzazioni, ovvero i contributi LALIA, e i rapporti istituzionale tra Municipio e Consiglio comunale, che «non sono forse mai stati di così basso livello». Inoltre, è stato accennato che quando verranno presentati (a breve) i conti preventivi «bisognerà fare delle scelte su cui non avremo la possibilità di intervenire».
«Prima riforma sulla spesa»
Breve inciso sui contributi LALIA. Al Municipio erano state fatte essenzialmente due (dure) critiche: non aver inserito nel preventivo gli oltre 6 milioni che la Città, in quanto proprietaria immobiliare, ha dovuto versare a se stessa, e non aver registrato correttamente le entrate totali (sempre di contributi LALIA) nel conto investimenti. Il leitmotiv degli interventi pronunciati in aula da praticamente tutte le forze politiche per quanto riguarda i conti consuntivi è stato pressoché lo stesso: a primo acchito sembra essere un buon Consuntivo, ma guardando nello specifico l’impressione è di una «situazione fragile» con «poca solidità» che «non ci consente di dormire sonni tranquilli». Malfanti, ad esempio, si è chiesto «fino quanto ancora potremo beneficiare di queste entrate non preventivate. L’impressione è che i jolly si stiano esaurendo e all’orizzonte vediamo nubi minacciose». «Il Consuntivo evidenza che le priorità della Città non mettono al primo posto la qualità dei suoi cittadini, che avrebbero bisogno di meno progetti faraonici e più aiuti», ha rilevato Nina Pusterla (La Sinistra). Per Natalia Ferrara (PLR) i numeri di questo Consuntivo «sono spietati». «Ciò che emerge è che manca la fissazione collegiale di priorità, e manca di conseguenza una pianificazione degli investimenti; non c’è insomma una visione organica. Tutto questo ha un impatto enorme sulla spesa, che richiede una revisione generale, a partire dal preventivo per l’anno 2025». Le nubi minacciose evocate da più parti si chiamano proprio conti preventivi. Il sindaco, Michele Foletti, dopo essersi detto «moderatamente soddisfatto» perché «per la prima volta ho sentito prendere consapevolezza dal Legislativo che la situazione è fragile», ha messo in guardia sul futuro. «Quando presenteremo il Piano finanziario dovremo fare delle scelte dove non avremo possibilità di intervenire. Finché non ci sarà una presa di posizione a livello cantonale e ci saranno pochi Comuni in questo cantone che continueranno a pagare l’inefficienza di altri, non cambierà mai niente. E un discorso sul moltiplicatore dovremo sicuramente farlo». Dal canto suo, il capodicastero Finanze, Marco Chiesa, ha accennato che «la prima riforma da fare è quella sulla spesa e in quel caso capire se possiamo diminuire i costi».