Conto salato per il ladro di identità
LUGANO - La situazione è a dir poco kafkiana. Immaginate di venir convocati un giorno in polizia e di apprendere che siete sospettati di aver partecipato a un traffico di stupefacenti. Posti sotto interrogatorio, venite a conoscenza che attraverso una vostra utenza telefonica sarebbero avvenute delle trattative per lo smercio di droga. Infine, ecco la spiegazione: gli spacciatori, con cui non avete nulla a che fare, hanno utilizzato un numero a voi intestato, ma la carta telefonica era stata contraffatta e registrata a vostro nome attraverso documenti falsificati. È l'inquietante retroscena di un'inchiesta che ha visto alcuni cittadini luganesi coprire il ruolo di vittime ignare e che si è conclusa con un decreto di accusa firmato dal procuratore pubblico Nicola Respini a carico di un 48.enne dello Sri Lanka, responsabile in passato della sede ticinese di una compagnia telefonica. Deferito di fronte a una Corte delle Correzionali, l'uomo, residente a Lugano, è stato ritenuto colpevole di ripetuta infrazione alla Legge federale sulle comunicazioni e di falsità in documenti. La condanna proposta è di sei mesi con la condizionale, cui vanno ad aggiungersi tasse di giustizia, spese giudiziarie e la revoca di una precedente sospensione di pena.