Polo sportivo e degli eventi

«Così anche Lugano avrà la sua piazza Grande»

Palazzetto e campo da gioco potranno ospitare concerti e manifestazioni aperti anche a oltre 10.000 spettatori - Gabriele Censi: «Diversi artisti invece bocciano le strutture attuali»
Ci sarà spazio per eventi all’interno come pure all’aria aperta. © Cruz y Ortiz-Giraudi Radczuweit architetti
Massimo Solari
04.06.2020 06:00

Quando risponde alla nostra telefonata Gabriele Censi è su di giri. Sì, il passo avanti compiuto martedì dal Consiglio comunale verso la concretizzazione del Polo sportivo e degli eventi è un’ottima notizia anche per il titolare della GC Events, società leader in Svizzera nel settore dell’intrattenimento. «Ma è Lugano tutta a meritare un’infrastruttura al passo con i tempi per l’organizzazione di concerti e manifestazioni di un certo livello» sottolinea. Di qui la multifunzionalità del progetto, concepito per ospitare non solo partite e allenamenti. «Purtroppo sotto questo punto di vista la città oggi arranca. O meglio: è rimasta indietro».

Tra limiti e spazi inadatti

Il discorso del numero uno della GC Events si riferisce in particolar modo agli eventi «medio-grandi». «Per una ragione o per l’altra gli spazi disponibili al momento presentano tutti delle controindicazioni e non permettono particolari margini di manovra». Censi chiarisce il concetto: «Per quanto riguarda l’interno, il Palazzo dei Congressi e il LAC offrono un numero di posti limitato. Dai 900 ai 1.150. E più è bassa l’asticella meno è facile convincere determinati artisti a scegliere Lugano per i propri spettacoli». E la Resega, con i suoi 7.000 posti? «Parliamo di uno stadio che, a differenza dell’Hallenstadion di Zurigo, non è stato studiato per adattarsi a concerti e intrattenimento. E che quindi deve fare i conti con diverse criticità infrastrutturali. Dalle difficoltà nel montaggio dei palchi alla visibilità dalle tribune disturbata dai plexiglass, passando per l’incompatibilità del tetto a sopportare i carichi delle grandi produzioni». Non a caso, rileva Censi, «spesso sono gli stessi entourage dei vari artisti a bocciare la Resega per un’eventuale tappa di tour». Per non parlare delle difficoltà a inserirsi nel piano d’occupazione della pista, da agosto a maggio appannaggio dell’hockey su ghiaccio.

E se per dirla con il nostro interlocutore «il Conza è una scatola vuota e obsoleta da riempire», ecco che un Palazzetto moderno pensato per le mezze misure - dalle 1.500 alle 5.000 persone - aprirebbe a nuovi e interessanti scenari per il comparto dell’eventistica.

Quei no di Cremonini e Jova

Nelle agende degli addetti ai lavori non c’è tuttavia solo la stagione indoor. «Il Polo sportivo e degli eventi - spiega il titolare della GC Events - potrà ovviare a un’altra lacuna della piazza luganese. In riva al Ceresio manca infatti uno spazio all’aperto simile alla piazza Grande di Locarno. Un’area, per intenderci, capace di accogliere tra i 7.000 e i 10.000 spettatori». O forse anche di più, dal momento che il messaggio del Municipio parla persino di 20.000 persone.

Quel che è certo, indica Censi, «è che la Città potrebbe iniziare a puntare con decisione sull’intrattenimento. Per 365 giorni l’anno. Anche per questo motivo sarà essenziale designare una sorta di coordinatore artistico». Da parte loro gli organizzatori di eventi potranno sognare un po’ più in grande, incassando altresì qualche no in meno. «Di recente - conclude Censi - avevamo provato a portare a Lugano una tappa del tour nei palazzetti di Cesare Cremonini. Ma proprio a causa delle infrastrutture a disposizione non se ne era fatto niente. Idem Jovanotti, che dopo essersi esibito alla Resega aveva già scartato l’ipotesi di un possibile ritorno in condizioni simili». Di fronte al nuovo Polo cittadino, entrambi gli artisti forse cambieranno idea.

Badaracco: "Ma le attività sportive avranno la priorità"

«Un asso nella manica». Così Roberto Badaracco definisce la versatilità del Polo sportivo e degli eventi, e dunque la sua capacità ad adattarsi a competizioni sportive ma anche a manifestazioni di altro tenore. Il responsabile del Dicastero cultura, sport ed eventi tiene però a fare una precisazione: «Per quanto riguarda il palazzetto, l’80-90% dell’occupazione sarà destinato alle società sportive. La priorità va data a queste attività». Bene, ma il municipale di Lugano non nasconde le opportunità - anche finanziarie - derivanti da una gestione intelligente degli spazi interni. «Detto che le palestre saranno probabilmente disponibili gratuitamente per la maggior parte delle società, la Città dovrebbe poter contare sui ricavi garantiti dall’affitto della struttura per l’organizzazione di concerti o spettacoli. O, perché no, dalla vendita di biglietti per manifestazioni organizzate direttamente dalla Divisione eventi».