La ricorrenza

Da 120 anni l'Obelisco ci ricorda la libertà

Bellinzona, il monumento è stato realizzato per sottolineare il primo centenario dell’indipendenza del Cantone Ticino ottenuta nel 1803 in virtù dell’Atto di Mediazione - L’opera spicca nell’omonima piazza che nel Medioevo era considerata la porta sud
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
06.11.2023 06:00

«Esser vogliamo un indiviso popolo di fratelli, eternamente stretti nella sventura e nel periglio. Liberi come gli avi e pria la morte che, vivendo, il servaggio». In versi, nel rispetto del Patto del Grütli del 1291, Friedrich Schiller nel «suo» Guglielmo Tell celebrò la storia intramontabile della leggenda svizzera. Quella stessa epigrafe la ritroviamo nell’Obelisco di Bellinzona che ricorda il primo centenario dell’indipendenza del Cantone Ticino, ottenuta in virtù dell’Atto di Mediazione napoleonico.

Il monumento realizzato dall’architetto Armand Neukomm e dallo scultore di Stabio Natale Albisetti (del quale quest’anno ricorre il centenario dalla scomparsa) è stato inaugurato nel 1903. Da ben 120 anni, pertanto, è lì a rammentarci l’importanza della libertà. E dell’indipendenza, tanto da aver dato il nome alla piazza, fino a quel momento dedicata a San Rocco (protettore dei viandanti dalla peste) in onore dell’omonima chiesa quattrocentesca restaurata nel 1926 e nel 1996.

Costò 25.000 franchi

Quell’agorà, all’entrata sud di Bellinzona (nota anche come porta «Caminada» o «Lugano», mentre a nord c’è piazza del Sole), ha sempre rappresentato un luogo simbolico. Non a caso fu protetta da un rivellino, per difendere la Turrita medievale dagli attacchi. La fortificazione fu abbattuta nel 1810, sette anni dopo la nascita del Cantone Ticino. In sua sostituzione venne eretta una porta in stile neoclassico, a sua volta demolita nel 1860. Nel 1903 si costruì l’Obelisco, alto 13,5 metri, raffigurante la data dell’indipendenza del Ticino e gli stemmi dei cantoni che allora facevano parte della Confederazione.

Per realizzarlo venne indetto un concorso nell’ambito del quale furono presentati 24 progetti. La giuria scelse quello concepito da Neukomm ed Albisetti; all’opera vennero tolti i veli il 10 settembre 1903 dopo una spesa di circa 25.000 franchi. In quella stessa occasione piazza San Rocco venne rinominata piazza Indipendenza.

Il restauro del 2017

L’Obelisco nel settembre 2017 è stato sottoposto a restauro. Un importante intervento conservativo resosi necessario a causa degli evidenti segni di deterioramento, come il degrado di alcune pietre e dei giunti, in particolare del basamento eseguito in marmo di Castione nero e dell’elemento inferiore realizzato in gneiss chiaro della Valle Verzasca. Il restyling è costato 65.000 franchi.

La capitale stabile

Quest’anno si ricorda un’altra ricorrenza importante per Bellinzona, ossia i 145 anni quale capitale stabile del Cantone Ticino (cfr. il CdT del 6 febbraio). Il 10 marzo 1878 la popolazione confermò la decisione del Gran Consiglio con un plebiscito: 13.819 voti favorevoli, 6.851 contrari e 218 schede nulle. L’Atto di Mediazione di Napoleone Bonaparte del 1803 prevedeva il capoluogo nella Turrita, ma i luganesi insorsero. Così undici anni dopo fu sancito il principio della capitale itinerante (ogni sei anni) fra Bellinzona, Lugano e Locarno.

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