Da Chiasso a Sankt Moritz evitando le temute strettoie

Non è il periodo migliore per pensarci, è vero. Fa niente. Immaginate di pianificare un viaggio in auto da Chiasso a... Sankt Moritz, ad esempio. Ad oggi, in attesa della nuova galleria di Tremezzina, per la quale nei giorni scorsi è stato assegnato l’appalto, quale strada prendereste? Il più grande esperto di viabilità dei nostri tempi, Google Maps, suggerisce tre possibilità: fare il tunnel del San Bernardino e il passo dello Julier (2 ore e 52 minuti partendo non in orario di punta), salire da Como e fare la sponda ovest del Lario verso Chiavenna oppure raggiungere Lecco e percorrere la sponda est (in ambedue i casi 2 ore e 37 minuti, sempre evitando i momenti più «caldi» della giornata). La via svizzera è più lunga ma garantisce un viaggio tranquillo con ampi tratti di autostrada. Un discorso simile possiamo farlo per l’opzione sul lato orientale del Lario, dove una superstrada permette di arrivare abbastanza velocemente in cima al lago, all’imbocco della Valtellina. E la sponda comasca? A livello di chilometri (132) è il percorso più breve e il panorama è di quelli che attirano turisti da tutto il mondo, ma le numerose strettoie della statale rischiano di far perdere parecchio tempo e venire parecchio nervoso.
Quello che Google Maps non sa (forse) è che fra circa un decennio le cose potrebbero cambiare radicalmente. È prevista una circonvallazione di 9,8 chilometri, quasi tutti in galleria, che permetterà di abbandonare la tortuosa Regina a Colonno (ironia della sorte) e di sbucare a Griante (poco prima del tunnel che aggira Menaggio e conduce verso Lugano o l’alto Lario). Il progetto è stato affidato a un consorzio torinese, che ha proposto uno «sconto» del 18% rispetto alla base d’asta di 445 milioni di euro. Dicevamo dei tempi: se tutto filerà liscio (espressione diventata abbastanza relativa con i tempi che corrono) il cantiere partirà verso la metà del 2021 e si concluderà, secondo le indicazioni del bando, entro sette anni.
Oltre l’asfalto
A quel punto, tornando al nostro viaggio per Sankt Moritz, salire dalla sponda comasca sarà più comodo e veloce. Allo stesso modo, il Mendrisiotto sarà più «vicino» per chi vorrà raggiungerlo da nord percorrendo la stessa strada. Inevitabile chiedersi se ci saranno delle implicazioni per la regione e in generale per il Ticino. Una potrebbe essere la maggiore attrattività del Mendrisiotto per i frontalieri provenienti da nord. Ma lo stesso principio vale per chi, da nord, vuole venire a visitare la regione e oggi è scoraggiato dagli ingorghi (passare da Porlezza e Lugano richiede più tempo). Sempre in ambito turistico, pensando a chi viene da più lontano, esiste anche un rischio: una migliore viabilità potrebbe rendere il lago di Como un concorrente ancora più forte per il Ceresio. Secondo Andrea Rigamonti, presidente della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto, il nuovo tunnel di Tremezzina è un’opera «molto interessante dal un punto di vista paesaggio e della qualità di vita dei paesi che verranno sgravati dal traffico», ma «non causerà particolari conflitti con il Ceresio e il Mendrisiotto», mentre a livello viario «il risparmio é minimo, tra i cinque e i dieci minuti». Tra cinque e dieci con ambedue le strade vuote, altrimenti la differenza sarà più ampia. Vedremo cosa dirà Google Maps.