Dai matrimoni al funerale per il Centro Dannemann

Le difficoltà erano note. L’anno scorso si era rinunciato alle visite guidate e al settore marketing. E nemmeno la strategia di puntare in particolare sui matrimoni è riuscita nel suo intento. E così, «dopo un’attenta valutazione delle varie opzioni, Centro Dannemann SA ha deciso di chiudere la location eventi Centro Dannemann di Brissago per la fine del 2020», come spiega, contattato dal CdT, il servizio stampa dell’azienda. «Nuove prenotazioni per l’anno 2020 non vengono più elaborate».
Costante calo degli affari
Una chiusura, come accennato, dettata dal calo degli affari. «Dalla sua apertura nel 2001, il Centro Dannemann ha realizzato varie tipologie di eventi. Purtroppo, rispetto al resto della Svizzera, a causa degli scarsi collegamenti e della difficile situazione alberghiera durante l’inverno, in tutti questi anni non è stato possibile mantenere un esercizio costante e concorrenziale. Nemmeno il nuovo concetto operativo introdotto nel 2019 e incentrato su matrimoni ed eventi aziendali interni ha permesso di evitare il continuo calo degli affari», sottolinea ancora l’azienda.

Prenotazioni confermate
E chi ha già prenotato una delle sale per celebrare la propria unione? «I matrimoni già prenotati nel 2020 saranno svolti fino alla fine della stagione con un servizio di alta qualità. Qualora i clienti non volessero più effettuare il proprio matrimonio al Centro Dannemann, avranno la possibilità di annullare l’evento gratuitamente», spiegano dal servizio stampa.
L’iniziativa edilizia e portuale
Dannemenn, a Brissago, da sempre fa rima con sigari. E la fabbrica di tabacchi, giuridicamente distinta dal centro dedicato agli eventi, per ora rimane al suo posto. E lo farà ancora per anni. Almeno fino a quando non potrà essere realizzato il progetto edilizio e portuale, per il quale è stata inoltrata domanda di costruzione mesi fa. Un progetto che prevede – secondo le indiscrezioni – un investimento di 70 milioni di franchi. In particolare si vorrebbe realizzare un edificio abitativo, 4 palazzine (plurifamiliari) con relative autorimesse, un centro wellness, un ristorante e un nuovo porto.
I sigari e il Piano regolatore
«Tutti possono capire che una produzione di tabacchi fronte lago, a lungo termine, non si giustifichi più», spiega il presidente del Consiglio d’amministrazione della Fabbrica Tabacchi, Gianfrancesco Beltrami. «Anche nel rispetto della nuova pianificazione di Brissago». Il PR del borgo di confine non prevede più che in quel posto affacciato sul Lago Maggiore si fabbrichino, appunto, tabacchi. Ma l’attività, come sempre in casi simili, può ovviamente continuare. Se si volessero però apportare delle modifiche, per un qualsiasi motivo ad esempio legato alla produzione, questo non sarebbe possibile.
Il legame con il Locarnese
Quindi, per ora si attende di sviluppare il progetto immobiliare e portuale. E fino a quando non si darà il primo colpo di piccone, la produzione rimarrà a Brissago. Ma in futuro? «Stiamo valutando la disponibilità di terreni adeguati in particolare nel Locarnese», spiega ancora Beltrami. «La produzione, lo posso assicurare, anche in futuro rimarrà in Ticino. La fabbrica per il gruppo Dannemann è molto importante. È l’unico centro di produzione in Svizzera e lo si vuole mantenere appunto in Ticino, cantone con il quale v’è uno stretto legame. Possibilmente, appunto, nel Locarnese». E in merito al progetto immobiliare, Beltrami conclude: «C’è una domanda di costruzione che prevede un onere d’investimento importate». Di riflesso si cerca di collaborare al massimo con le autorità preposte per fornire tutte le informazioni possibili. «Siamo molto grati al Cantone, al Comune, alla popolazione e ai vicini per la sensibilità che stanno dimostrando. Ci sentiamo in perfetta armonia».
L’idea del sindaco Roberto Ponti
«Spiace molto che il Centro chiuda», commenta infine il sindaco di Brissago, Roberto Ponti. «Ho già contattato i proprietari per indire un incontro. Voglio capire se vi sia la possibilità, nell’attesa che il progetto edilizio si sviluppi, di affittare quegli enormi e splendidi spazi, magari a un privato che potrebbe occuparsi di organizzare alcuni eventi».