Dal blitz emerge anche un Fass 90 rubato

Tra le oltre 3.300 pagine del decreto di fermo della Procura di Catanzaro, che illustrano per filo e per segno i motivi che hanno portato all’operazione e ai 75 arresti del blitz anti-mafia messo in atto stamattina, emerge anche la compravendita di un fucile d’assalto SIG 550, noto anche come Fass 90 e in dotazione all’Esercito svizzero. Il 53.enne fratello del dipendente comunale luganese (il grado di parentela non è comunque chiaro: gli inquirenti parlano di fratello, sua moglie di cugino) avrebbe infatti proposto l’acquisto dell’arma a un agente infiltrato. Il prezzo? Duemila franchi. Il 30 giugno 2019 i due si erano accordati per la compravendita e si erano dati appuntamento nel posteggio di un ristorante. Da un successivo controllo di Fedpol emergerà che l’arma era stata rubata il 1. aprile del 2015 da uno stand di tiro bernese. In quell’occasione, ignoti ne avevano forzato la cassaforte sottraendo ben sette fucili d’assalto. Il 14 agosto dello scorso anno, l’uomo, arrestato nel canton Argovia, avrebbe venduto all’agente sotto copertura anche un revolver. La pistola, acquistata per 800 franchi, si era in seguito rivelata una semplice scacciacani.