L'avventura

Dal piccolo borgo verso la grande Svizzera

Due giovani momò sono partiti da Mendrisio in bici per un tour de Suisse dalla durata di dieci giorni – Il circuito conta oltre mille chilometri e tocca quasi tutti i cantoni – «È importante spronarsi continuamente a vicenda»
Valentina Coda
05.07.2022 06:00

Sulla cartina Mendrisio è segnata con un circolino rosso. Rappresenta la partenza e l’arrivo. La penna traccia un tragitto che conta circa 1.100 chilometri e tocca quasi tutti i cantoni. In mezzo una sfida, un obiettivo e tanto sudore. A grandi linee è questo il piano messo a punto da due giovani momò partiti sei giorni fa in sella alle loro biciclette per un tour de Suisse dalla durata di dieci giorni. Quando li raggiungiamo al telefono, i ventenni Nicholas Pigni e Christian Kocher sono a Celerina, in Engadina, per breve pit stop dopo aver superato il passo dello Julier.

Ma com’è nata questa idea? Tutta «colpa» di Nicholas, che l’anno scorso era partito in sella alla sua bici per un’avventura di cinque giorni in solitaria. «Abbiamo pensato di rifare la stessa esperienza, ma solo un po’ più in grande – ci spiegano –. Così ci siamo incontrati, abbiamo segnato qualche punto sulla cartina e creato il circuito. L’idea di base era quella di partire dal sud del Ticino e raggiungere il più possibile il nord della Svizzera, anche se non è così facile. Abbiamo deciso designare Zurigo come meta più a nord, toccare praticamente quasi tutti i cantoni e ritornare a casa».

«Le prossime tappe sono Zugo, Lucerna, Berna, il lago di Losanna, pedalare per tutto il Vallese, attraversare il passo della Novena e infine la discesa verso Mendrisio». Un circuito che conta circa 1.100 chilometri, ma il numero può variare perché «certe tappe erano diverse da come le avevamo immaginate e programmate».

Per ora dalla loro parte, nonostante in concomitanza con la partenza il Ticino sia stato investito da acquazzoni, grandine e vento. «Siamo partiti con il brutto tempo, abbiamo preso solo un po’ di pioggia a Roveredo ma almeno ci siamo schivati la grandine».

Il tour de Suisse di Nicholas e Christian non è privo di qualche difficoltà. Alcuni direbbero a livello fisico, in verità da quel punto di vista ci assicurano che le gambe funzionano bene. E anche le loro biciclette. «La difficoltà principale è a livello psicologico. A volte la stanchezza e la fatica si fanno sentire, soprattutto quando abbiamo percorso il passo del San Bernardino e quello dello Julier. Ci siamo spronati continuamente a vicenda per non mollare. Unitamente a questo aspetto bisogna tenere in considerazione che oltre alla bicicletta trasportiamo anche dieci-quindici chili di peso tra la tenda per accamparci, i vestiti e tutto il necessario per il viaggio».

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