Dal vecchio al nuovo: la casa anziani sarà demolita
La casa anziani di Morbio Inferiore sarà demolita. Il previsto ammodernamento con ampliamento della Casa di riposo San Rocco non si farà.
Il cambio di strategia recentemente messo nero su bianco non mette però in nessun modo la parola fine alla storia della casa anziani della località momò, iniziata negli anni ‘30 del secolo scorso. Anzi, il cambio di rotta porterà alla messa a disposizione di una struttura nuova di zecca, aperta sul villaggio e dalla vocazione ancor più intergenerazionale. Perché parallelamente alla demolizione dell’edificio attuale, ora vi è in programma la costruzione di una nuova struttura, composta da più edifici e che offrirà più posti letto e più servizi.
Le intenzioni rinnovate della Fondazione Parco San Rocco sono illustrate nella variante di Piano regolatore particolareggiato del nucleo storico «Casa anziani - mappale 75 RFD» in pubblicazione da oggi (e fino al 3 dicembre) all’Ufficio tecnico di Morbio Inferiore. La variante è necessaria perché la realizzazione «di una nuova edificazione sostitutiva dell’esistente non è un’opzione prevista dal Piano regolatore in vigore», si premette nel documento.
Strategia regionale
La Fondazione Parco San Rocco si sta espandendo. Alla struttura di Morbio Inferiore presto si affiancherà il quartiere intergenerazionale in costruzione in centro a Coldrerio e, in futuro, il quartiere intergenerazionale di Vacallo. Il progetto vacallese sta però subendo dei contrattempi (attualmente il dossier è fermo al Tribunale cantonale amministrativo). La fondazione ha così «sviluppato, in accordo con l’Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio, un concetto che permette di rendere la ristrutturazione di Morbio Inferiore indipendente dal programma di messa in esercizio della casa di Vacallo». Questo nuovo concetto - si aggiunge nel testo - comporta la decisione di abbandonare l’ipotesi di ristrutturazione/ampliamento della struttura esistente e di realizzare una nuova struttura sostitutiva in grado di adempiere in modo ottimale alle esigenze moderne, fermo restando che la demolizione della struttura esistente potrà avvenire solo secondo determinate tempistiche necessarie a garantire il mantenimento e il trasferimento degli ospiti della vecchia alla nuova struttura».
Ora chiusa, domani aperta
Demolire e riedificare permetterà di ottimizzare spazi e contenuti. In primo luogo perché l’attuale forma ad L dell’edificio sarà abbandonata in favore di una forma più aperta, che favorirà l’inclusione e gli scambi intergenerazionali. La disposizione attuale «rivela come l’attuale residenza sia chiusa su se stessa, con un fronte costruito importante lungo via Francesco Chiesa, che di fatto nega qualsiasi relazione dell’edificio con gli spazi pubblici esistenti e, più in generale, con il nucleo storico».
La nuova struttura - il disegno finora è indicativo, il progetto definitivo sarà scelto tramite un concorso di architettura - si comporrà di tre diversi edifici: il blocco A sorgerà all’estremità est del comparto e accoglierà la casa anziani con 80 posti letto, il blocco B che accoglierà 30 camere medicalizzate e il blocco C con 39 appartamenti per «giovani anziani indipendenti».
L’edificazione sarà portata avanti a tappe, per poter «mantenere i posti letto esistenti durante il cantiere». Il primo a sorgere sarà quindi il blocco A, durante la sua costruzione la casa attuale resterà in esercizio. La sua demolizione avverrà solo in seguito, come la realizzazione degli altri due blocchi.
La necessità di questa organizzazione viene illustrata meglio dal direttore della Casa San Rocco John Gaffuri: «Le nuove strutture di Vacallo e Coldrerio avrebbero dovuto essere costruite in parallelo. In questo modo avremmo potuto trasferire temporaneamente i nostri ospiti a Vacallo mentre avveniva il riammodernamento con ampliamento a Morbio. I ritardi accumulati a Vacallo ci hanno però portato a cambiare strategia, anche se verosimilmente la modifica pianificatoria l’avremmo fatta comunque per poterci aprire maggiormente verso il paese».
Parte del paese
Il concetto alla base di tutto è l’intergenerazionalità. Già oggi la casa di riposo di Morbio accoglie servizi che la aprono sulla comunità, come una panetteria e l’agenzia postale. Queste presenze saranno rinforzate in futuro. Nella documentazione si parla di «spazi destinati alla gastronomia e alla cura della persona, piccoli commerci e artigianato». Gaffuri aggiunge tuttavia che sarà data attenzione anche ad iniziative in collaborazione con il Comune. Difficile per ora stimare quando potranno iniziare i lavori e la nuova struttura vedrà la luce. «Speriamo che tutto vada liscio», conclude sottolineando che la richiesta di letti nella regione è in continuo aumento.
L’ok del Governo
La variante è già stata sottoposta al Consiglio di Stato che, nell’ambito del suo esame preliminare, l’ha accolta senza particolari censure. «Il nuovo aspetto proposto risulta coerente con le finalità auspicate», scrive il Governo che domanda l’adeguamento del perimetro di rispetto del santuario di Santa Maria dei miracoli e dell’oratorio di San Rocco.