Dalla notte del disastro alla gestione del traffico a Visletto: gli interventi della PCi in Vallemaggia
Dal disastro che ha colpito la Vallemaggia sono ormai trascorse tre settimane. Il Dipartimento delle istituzioni, a tal proposito, ha fatto il punto della situazione sull'impiego della Protezione civile a favore della regione colpita dal maltempo.
Già nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024, si legge in una nota, a seguito dei gravi eventi meteorologici che hanno colpito la parte alta della Vallemaggia, la Protezione civile (PCi) è stata da subito attivata, in particolare per quanto attiene le prime evacuazioni e la relativa accolta dei residenti sfollati, rispettivamente degli ospiti dei campeggi in bassa Vallemaggia, come pure per la messa a disposizione e la gestione del posto comando sito a Locarno.In aggiunta, la PCi è stata impiegata a supporto della Polizia cantonale per quanto attiene la gestione del traffico al ponte di Visletto.
Da domenica 30 giugno, grazie al supporto di elicotteri civili e militari, la PCi ha inoltre coordinato e organizzato la distribuzione di beni di prima necessità nelle zone ancora isolate.
Da mercoledì 3 luglio, una volta resa agibile al passaggio veicolare la passerella pedonale, i militi della Protezione civile hanno potuto accedere alle zone colpite così da attivare le prime operazioni di ripristino. In particolare, si segnalano interventi nei settori (in ordine alfabetico): Alnedo, Bignasco, Broglio, Cevio, Brontallo, Fontana, Fusio, Giumaglio, Mogno, Monti valle di Peccia, Prato Sornìco, Piano di Peccia, Ponte Visletto, Riveo, Sant'Antonio.
Degni di nota alcuni interventi che rivestono un ruolo simbolico per la valle e che consentono di trasmettere, alla popolazione toccata, un segno tangibile degli sforzi profusi e della salda volontà di mantenere viva la valle, segnatamente: pulizia e riordino delle scuole e ripristino del parco giochi di Prato Sornìco, il rispristino del collegamento dell’acquedotto che collega le due frazioni a Valle di Peccia e la ricostruzione del sentiero per il bestiame all’Alpe Bolla e Alpe Sovenat, come pure numerosi interventi di ripristino a favore delle aziende agricole.
Di rilievo anche la condotta dello Stato maggiore regionale di condotta che, dallo scorso 11 luglio, è passata dalla Polizia cantonale, la quale ha gestito la prima fase emergenziale, alla Protezione Civile responsabile per il territorio colpito, coadiuvata dalla Sezione del militare e della protezione della popolazione, per quanto attiene la fase di ripristino. Tra i suoi compiti, oltre alla coordinazione di tutti gli enti coinvolti, tra cui anche i volontari, la verifica di fattibilità e la pianificazione degli interventi di ripristino pervenute da enti pubblici e dai privati ad oggi circa 80, di cui 17 già conclusi.
La Protezione civile di Locarno e Vallemaggia, supportata dalle altre cinque regioni ha prestato, per il momento, un totale di 1850 giorni di servizio, suddivisi su 405 militi. A supporto delle attività di ripristino si sono annunciati anche 526 volontari, 94 dei quali sono già stati coordinati dalla PCi e impiegati su vari cantieri per un totale di 294 giorni di lavoro.