Lugano

Demolizione all'orizzonte per lo Spazio Morel

Il complesso residenziale che dovrebbe sorgere al posto dell’ex garage in via Adamini è bloccato in attesa che il TRAM si pronunci su un ricorso presentato da un vicino – Il verdetto potrebbe arrivare entro la fine dell’anno
Negli anni è stato un centro culturale indipendente molto apprezzato. © CdT/Chiara Zocchetti
Valentina Coda
22.07.2023 06:00

In un mondo non affetto da «ricorsite» il cantiere sarebbe dovuto partire tre anni fa. In quello ticinese, spesso soggetto a questa tipologia di malattia nostrana, il complesso residenziale che dovrebbe sorgere al posto dello storico Spazio Morel è fermo al palo in attesa che il Tribunale cantonale amministrativo (TRAM) si pronunci su un ricorso presentato da un dirimpettaio. Il tutto, però, potrebbe sbloccarsi verosimilmente entro la fine di quest’anno. E le macchine da cantiere procederanno con la demolizione dello stabile di via Adamini per fare spazio a tre palazzine.

Bersagliato dalle opposizioni

Della questione se ne parla da quando i luganesi ne hanno memoria. Nel corso degli anni il progetto è stato bersagliato da diverse opposizioni, tra cui una della Società ticinese per la natura e il territorio (STAN), successivamente ritirata. Le altre tre riguardavano sia la licenza edilizia che in un secondo momento il permesso di procedere alla demolizione. «In totale ci sono stati quattro ricorsi – rileva il rappresentante della Società Art Building SA, Angelo Renzetti –. In prima istanza il Consiglio di Stato ci ha dato il permesso di costruire, ma su questa autorizzazione (quindi sulla licenza edilizia, ndr) si è opposto ancora un ricorrente e si è in attesa che si esprima il TRAM».

Per Renzetti, questa vicenda ha assunto dei connotati «tristi» perché porta alla luce «tutte le lacune presenti nella Legge edilizia. Le autorità lavorano con tempi biblici e non è normale che in sette anni non ci sia ancora un permesso per un progetto di qualità. Inoltre, lo stabile attuale non è da conservare, non è a norma e non è nemmeno un bel biglietto da visita in rapporto alla vicinanza del LAC».

Operazione immobiliare

La vicenda, ricorsi annessi, è iniziata nel 2017 quando i proprietari hanno stipulato dei diritti di compera. L’acquisizione vera e propria dello stabile è avvenuta invece tre anni fa. Intanto, il progetto di inserire tre palazzine residenziali dove all’epoca sorgeva una storica autoconcessionaria della città è rimasto identico. Questa operazione immobiliare, lo ricordiamo, si inserisce nella riqualificazione di via Adamini, iniziata a suo tempo con la realizzazione del LAC. In estrema sintesi, stiamo parlando di ricucire una porzione di tessuto urbano. Al netto di tutto, è ancora in vigore un accordo di comodato d’uso con i proprietari precedenti che cadrà con l’entrata in campo delle ruspe, quindi con la demolizione dell’ex garage Morel.

Contenitore creativo

Nel corso degli anni, più precisamente dal 2017 al 2019, quelle superfici lungo la strada che porta a Loreto hanno visto un via vai continuo di giovani e ospitato un contenitore sociale, culturale e creativo non indifferente. C’erano concerti, mostre, incontri di poesia, performance teatrali e svariati sottoprogetti. Dietro le quinte, però, un canale di dialogo aperto tra il Collettivo Morel e le autorità cittadine prima costruttivo e poi diventato freddo, divieti municipali, stop delle attività, permessi speciali e un quadro legale poco chiaro.

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