Dieci anni d'amore per il ponte tibetano: «I visitatori sono ancora tantissimi»

Nel 2015, nessuno lo avrebbe immaginato, ma oggi, il ponte tibetano di Monte Carasso è diventato uno dei simboli del nostro cantone. E ora, dieci anni dopo la sua inaugurazione, la struttura è ancora una delle mete predilette dagli escursionisti e una grande attrazione per il Bellinzonese. I visitatori, ogni anno, arrivano in decine di migliaia: dal Ticino e dal resto della Svizzera, ma non solo. Nonostante il record registrato negli anni del COVID, il ponte continua ad attirare tantissimi amanti della natura. Una tendenza, questa, che sembra destinata a ripetersi anche nel corso del 2025, come dimostrano i primi dati raccolti a pochi giorni dalla riapertura. Chiuso per qualche settimana per lavori di manutenzione, il ponte tibetano è tornato ad accogliere gli escursionisti lo scorso 9 aprile, registrando già ottimi numeri. Nonostante la pioggia degli ultimi giorni, molte persone hanno approfittato dei pochi raggi di sole per passare una giornata nei boschi di Monte Carasso. «Abbiamo registrato già un'affluenza di persone abbastanza interessante», conferma il direttore dell'Ente autonomo Carasc, Ivan Guidotti. «Fino a quando il tempo è stato clemente c'è stato un bel movimento».
Sebbene i primi giorni della riapertura non siano stati baciati dal sole, i visitatori nella zona non sono mancati, e non mancheranno anche in occasione della Pasqua. «Nel weekend pasquale le previsioni non sembrano buone, ma per domenica ci sono già parecchie prenotazioni per la teleferica. Probabilmente, molte di queste persone andranno a pranzo al Grotto Mornera o all'Ostello Curzutt, ma se il tempo dovesse reggere penso che riceveremo altre telefonate», spiega Guidotti. «Qualcuno ci ha già contattati per chiedere se il ponte sia aperto o meno, dunque è probabile che un po' di gente arrivi, nonostante la pioggia».
«Il ponte dei record»
Come anticipato, quest'anno il ponte tibetano compie dieci anni. Un traguardo importante che porta, inevitabilmente, a guardarsi indietro, ammirando quanto collezionato in questi anni. «Ho sempre seguito da vicino la questione del ponte, da quando ero sindaco di Monte Carasso nel 2015, prima che venisse istituito, due anni dopo, l'ente autonomo Carasc di cui sono direttore. Di certo, dieci anni fa non ci aspettavamo un'affluenza come quella che abbiamo oggi, dove mediamente registriamo tra i 60.000 e i 70.000 visitatori all'anno». Un numero, questo, che come ci spiega Guidotti, è molto diverso da quelle che erano le previsioni iniziali. E che rimane piuttosto stabile, nonostante lo scorrere del tempo. «Col passare degli anni non c'è stata alcuna flessione netta. Certo, ci sono stati anni migliori di altri, come quelli del Covid dove molte persone avevano riscoperto la montagna, ma a livello di numero di passaggi siamo costanti». Il «boom» di escursionisti, evidenzia Guidotti, si registra soprattutto in agosto, ma anche a settembre, quando le giornate sono ancora sufficientemente calde e soleggiate per le gite tra boschi e montagne, e nelle prime settimane di ottobre, quando le temperature lo consentono.
Situazione parcheggi sotto controllo
A un numero elevato di visitatori corrispondono, inevitabilmente, anche alcuni problemi come, quello dei parcheggi e del traffico. Una questione che il quartiere di Monte Carasso conosce bene ma per la quale, ci assicura Guidotti, sono stati fatti passi avanti. «Come Ente, consigliamo sempre agli escursionisti di arrivare con i mezzi pubblici, per limitare disagi al traffico nella zona. A chi viene in auto suggeriamo invece di posteggiarla in via Tatti, a Bellinzona. Rispetto a due anni fa, però, ora la situazione è sotto controllo. Non abbiamo più i problemi che avevamo un tempo. Forse perché tante persone ascoltano i nostri suggerimenti e si spostano con il bus o con altri mezzi pubblici».
Visitatori rispettosi
Le buone notizie, però, non sono finite. Anche a livello di attenzione e rispetto per la natura, non si segnalano comportamenti spiacevoli da parte degli escursionisti che attraversano il ponte tibetano.Un aspetto non da poco considerando, anche in questo caso, l'alto numero di visitatori. «Di solito, le persone che si recano nell'area sono piuttosto sensibili e rispettose nei confronti della montagna, quindi non troviamo mai molti rifiuti». Qualche vandalismo, invece, c'è stato, anche se nulla di troppo grave. «Ci è capitato un paio di volte di trovare alcuni danni, tipo forzature, alle casette presenti sul percorso avventuraTI. Per fortuna, però, si è trattato di casi isolati
I prossimi passi
Sono ancora tante, insomma, le persone affezionate al ponte di Monte Carasso. E per continuare ad accogliere tutti i visitatori, nell'area arriveranno presto delle novità. «Con ogni probabilità, nel mese di agosto sulla sponda di Sementina verranno inaugurati un paio di rustici. Uno di questi verrà adibito a toilette, vista la carenza nell'area. Inoltre, verrà realizzata anche una piccola area ristoro». Due novità che renderanno ancor più piacevole l'esperienza dei tanti escursionisti che si recano nella zona per attraversare il ponte tibetano più famoso del Ticino.