Mendrisio

Dimmi dove e quando posso andare in skateboard

Il 19 novembre i cittadini decideranno se all’ex macello potranno sorgere l’area di svago e i posteggi di servizio – Favorevoli e contrari si sono confrontati (e scontrati) in un dibattito che ha confermato che il tema è sentito
© Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Lidia Travaini
24.10.2023 23:00

Ventisei giorni. Sono quelli che separano la popolazione di Mendrisio dal prossimo appuntamento elettorale. Un appuntamento che non riguarderà solo il secondo turno delle Elezioni federali, ma anche l’atteso voto sul progetto da 2,6 milioni di franchi per la realizzazione di un’area di svago con skatepark, spazi per workout e parkour e parcheggi di servizio nella zona dell’ex macello. Progetto accolto dal Consiglio comunale a larga maggioranza ma contro cui è stato lanciato un referendum. La data del voto è il 19 novembre.

Il conto alla rovescia è lanciato. A dargli ufficialmente il via è stato il dibattito organizzato questa sera alle scuole Canavée e che ha confermato come il tema sia sentito e gli schieramenti politicamente agguerriti.

Location, costi e tempi

«Ogni tanto non c’è il coraggio di dire semplicemente "lo skatepark non lo vogliamo"». Questa frase del municipale Daniele Caverzasio è solo una di quelle pronunciate che ha provocato il brusio della sala, ma anche la reazione della controparte. Perché stasera si è parlato soprattutto di quei dettagli del progetto che dividono nettamente gli schieramenti in campo: Municipio e comitato a favore del progetto da una parte e comitato referendario dall’altra. Su tutti, i temi della location e del costo. «Non contestiamo l’idea di uno skatepark, ma la combinazione di tutti questi contenuti in quel posto», ha sottolineato più volte Gianluca Padlina, del comitato referendario. Lì ci sarebbe ad esempio troppo rumore e troppo traffico; almeno per i contrari. Una diapositiva dell’area dell’ex macello sostanzialmente attorniata dal traffico ha infatti provocato reazioni contrastanti. «Quel posto è tutto tranne che un’isola verde», ha aggiunto Padlina. Auto (i transiti quotidiani sono circa 17.000) che portano inquinamento e rumore. «Non avevo mai sentito dire che il problema è il rumore che subiamo noi, di solito si parla del rumore che provochiamo», ha detto forse un po’ provocatoriamente Samuele Butt, rappresentante degli skater e dell’associazione Momò Skateboarding. «Quella è l’area giusta per noi: urbana, non ci sono confinanti e non disturbiamo. Dire di no a questa location significa dire di no allo skatepark».

Tra i temi al centro del dibattito anche i costi e le tempistiche. «Il costo dello skatepark, dedotti i contributi è di 100.000 franchi circa», ha ricordato Caverzasio. Ma non tutti sono convinti della cifra. Perché l’intero progetto ha un costo di 2,6 milioni ma accorpa, appunto, i vari contenuti. «Il progetto di Lugano, molto più grande, è costato 800.000 franchi (cifra questa che però sarebbe sprovvista di una sensibile sponsorizzazione, ndr). Per noi spendere 2,6 milioni per sistemare quell’area è uno spreco di soldi», così ancora Padlina, che ha parlato pure delle alternative possibili: il comparto del liceo, Adorna o San Martino. «L’Ufficio tecnico potrebbe proporre zone migliori», ha rincarato in tal senso Lucio Lorenzon, del comitato referendario. Le alternative sono però state scartate dai favorevoli, anche per questioni di tempo: progettare da un’altra parte farebbe infatti ripartire da capo un progetto di cui si parla da decenni. Conclusione? «Bisogna avere il coraggio di richinarsi sul progetto» parola di Padlina. Oppure: «Si può sempre fare di più, oggi però qui c’è un progetto condiviso e con licenza approvata», parola di Caverzasio.