Diventa pompiere: lanciata la campagna di reclutamento

La Federazione Pompieri Ticino (FPT) ha lanciato in queste settimane l’edizione 2023 della campagna informativa finalizzata al reclutamento di nuovi pompieri volontari urbani e di montagna a partire dal 2024. All’iniziativa, coordinata dal Segretariato della FPT, partecipano tutti i corpi pompieri del cantone confrontati con la necessità di completare i propri effettivi. La campagna è parte del progetto triennale volto a promuovere l’adesione al prezioso servizio che viene svolto a titolo volontario a favore della comunità e del territorio cantonale. La campagna, che coinvolge tutti i principali canali di comunicazione (stampa, radio, TV, cartellonistica e non da ultimo social media), intende indirizzare tutte le persone interessate al portale dedicato diventapompiere.ch, su cui è possibile trovare tutte le informazioni da sapere per accedere alla formazione di pompiere volontario.
Sono due le principali novità introdotte quest’anno: il focus particolare sul pompiere di montagna, una risorsa specialistica a protezione del patrimonio boschivo cantonale sempre più interessato dagli incendi, e l’apertura alle persone interessate di età compresa fra i 40 ed i 60 anni.
La campagna informativa pone l’accento su quanto questa attività sia preziosa non soltanto per la protezione della popolazione, ma anche per la crescita e l’arricchimento personale del pompiere stesso. Un’attività affascinante che gode giustamente di grande stima da parte della collettività. Sono inoltre state raccolte le testimonianze dell’esperienza vissuta da due giovani aspiranti pompieri volontari (vedi video sotto) che hanno aderito alla campagna di reclutamento dello scorso autunno (2022) e svolto quest’anno la formazione di pompiere volontario.
L’invito a tutti gli interessati (età minima 18 anni, massima 60 anni) è dunque quello di visitare diventapompiere.ch ed iscriversi alla serata informativa pubblica che si svolgerà martedì 12 settembre alle 20:00 presso le sedi dei corpi pompieri del cantone.
Infine, proponiamo l'intervista a Nelson Ortelli, direttore del Segretariato FPT.
Qual è la
situazione odierna dei Pompieri in Ticino?
«La
situazione oggi dei pompieri in Ticino è ritenuta soddisfacente. Gli effettivi
di cui dispongono i corpi pompieri permettono di assicurare la copertura di
tutti i compiti che la Legge ci affida. Ciò non di meno, come per tutte quelle
attività che si appoggiano al volontariato, si constata di anno in anno una
generale incostanza nel numero di aspiranti pompieri giudicati idonei iscritti
alla formazione di base. Questa incostanza provoca qualche grattacapo per
quanto attiene al mantenimento degli effettivi. Inoltre, la permanenza in un
corpo pompieri è sempre più breve e questo induce ad un impoverimento di sapere
ed esperienza che deve essere compensato con la formazione».
Cosa deve
prevedere chi vuole intraprendere questo percorso per diventare pompiere volontario?
«La risposta
è evidente ma non per questo scontata. Svolgere l’attività di pompiere
volontario richiede del tempo da consacrare sia alla formazione che
all’interventistica con l’aggravante che per quest’ultima non è possibile
sapere quando e dove si sarà chiamati ad intervenire. In questo senso è
richiesta flessibilità e disponibilità da parte della famiglia e del datore di lavoro.
Il candidato deve essere in buona salute e fisicamente in forma ed infine
servono altruismo, autodisciplina e disponibilità a lavorare in gruppo».
Ci parli
del pompiere di montagna…
«Il pompiere
di montagna è una risorsa preziosa a salvaguardia del nostro patrimonio
boschivo. Bisogna pensare che il bosco non è solo sinonimo di svago e tempo
libero ma funge anche da protezione del territorio in modo particolare nelle
vallate alpine e prealpine. L’assenza di un bosco, soprattutto dopo un
incendio, può avere gravi ripercussioni e generare costi molto importanti.
L’assenza di una copertura vegetativa porta ad una maggior erosione del terreno
e ad una perdita di stabilità dello stesso. Le forti piogge che purtroppo
sempre più spesso accompagnano le nostre estati sono poi l’innesco per frane e
colate detritiche che possono anche mettere in pericolo interi nuclei abitati.
Per prevenire tutto questo, già da diverso tempo il cantone Ticino, unico in
tutta la Svizzera, si è dotato di militi specializzati nella lotta contro gli
incendi boschivi. Il pompiere di montagna è una persona che non teme il bosco,
all’interno di esso sa muoversi con dimestichezza ed è formato all’impiego di
attrezzi quali ed esempio motoseghe e soffiatori. La formazione del pompiere di
montagna è incentrata sull’aspetto della sicurezza (tema per i pompieri in
generale essenziale e parte della missione permanente) e permette di acquisire
conoscenze sia teoriche che pratiche nel contesto del lavoro con l’elicottero
(mezzi essenziali nella lotta antincendio) e nel contesto della lotta contro il
fuoco in un ambiente particolare quale è quello boschivo. Allorquando
l’intervento si protrae su più giorni e richiede tenacia e resilienza sia dal
punto di vista fisico che mentale».
E del
pompiere urbano?
«Tutt’altra
cosa il pompiere urbano. In questo ambito in generale la durata degli
interventi è molto breve, di regola entro le due ore, per contro l’onere
formativo è molto più importante e spazia su molti più temi legati alle tecniche
d’intervento e alle molteplici attrezzature in dotazione. La complessità e
diversificazione degli interventi in ambito urbano non permette di dormire
sugli allori, per questo motivo la formazione è una componente determinante al
fine di assicurare efficacia ed efficienza allorquando chi ha bisogno compone
il numero d’urgenza 118. Nel contesto urbano la fase iniziale richiede
determinazione e prestazione fisica, poiché in questi primi frangenti si
eseguono i salvataggi e/o la prima normalizzazione dell’evento a cui si è
confrontati. Oltre alla chiara distinzione insita nei termini, a livello
cantonale va precisato che il 90% dei pompieri sono attivi nella forma classica
del volontariato, con tutte le implicazioni del caso. Quando invece ci
addentriamo nell’ambito del pompiere professionista si deve considerare che a
livello cantonale, solo la Città di Lugano ha una quarantina di militi che
svolgono questa attività, a cui si aggiungono quelli del Centro d’intervento
del Gottardo e quelli dei pompieri aziendali delle FFS. L’assunzione di un
pompiere professionista avviene solo in caso di bisogno e passa per il tramite
di concorsi pubblici aperti dai Comuni o dalle aziende. Sono poi possibili dei
percorsi formativi sviluppati su tutte le competenze richieste ai pompieri, con
l’ottenimento di un brevetto federale di pompiere professionista riconosciuto a
livello nazionale».
Quali sono
stati degli interventi più significativi di questo 2023 (in generale sia
contesto urbano che montagna)?
«Allo stato
attuale il 2023 nel contesto degli incendi boschivi possiamo dire che fino ad
ora è stato un anno tranquillo. Complice un po’ le precipitazioni che sono
giunte nei momenti opportuni non abbiamo avuto lunghi periodi di siccità
estrema con grado di pericolo d’incendio elevato. Questo però non deve indurci
ad abbassare la guardia. In questi ultimi anni la meteorologia ci ha abituati
ad importanti e repentini cambiamenti ai quali dobbiamo essere in grado di
reagire adattando la nostra risposta di conseguenza. Giusto annoverare nel
contesto degli interventi più significativi l’ingaggio eccezionale fuori
cantone a Bitsch (VS) a supporto dei colleghi vallesani nell’ambito delle
operazioni di bonifica a seguito dell’importante incendio di bosco».
Il pompiere
volontario viene retribuito per le sue prestazioni?
«La persona
che intraprende l’attività di pompiere lo fa a titolo volontario. In questo
senso in Ticino non esistono obblighi di leva o tasse da versare qualora uno
decida di non fare il pompiere. Una volta però che la persona assume il ruolo
di pompiere attivo ecco che scatta l’obbligo di presenza a esercitazioni,
formazioni, turni di picchetto e, non da ultimo, alla chiamata in caso
d’intervento. Per essere efficaci ed efficienti i corpi pompieri devono poter
contare sulle loro forze nei tempi (brevi) dettati dall’allarme. Questo
«obbligo» viene retribuito sulla base di un decreto cantonale che stabilisce e
regola il compenso in funzione del grado e dell’attività svolta».
Rispetto
allo scorso anno l’età è passata dai 18 ai 60 anni (era 40 anni)...
«È corretto e la motivazione per questa
decisione risiede nel fatto che nel recente passato abbiamo dovuto congedare "forzatamente" persone fisicamente ancora prestanti ed in ottima salute solo
per raggiunti limiti di età. In un certo senso il generale innalzamento della
speranza di vita media della popolazione ci viene in aiuto con persone in
salute e fisicamente prestanti più a lungo. Inoltre, questo innalzamento d’età
ci permette di dare spazio a quelle figure che, terminati gli studi e assunto
una posizione professionale e famigliare stabile con un’età attorno ai 40 anni,
hanno la disponibilità per fare il pompiere magari portando anche in dote
competenze e capacità utili alla nostra attività. Questo permette di introdurre
all’interno della nostra organizzazione un generale arricchimento di cui
possiamo e vogliamo trarre profitto mettendolo a disposizione di chi,
componendo il numero d’urgenza 118, chiede il nostro intervento».
Parlate di
serata informativa, per quale motivo è importante?
«La serata
informativa, lo dice la denominazione stessa, permette al singolo di informarsi
compiutamente di tutte le questioni relative all’attività nel contesto vero e
proprio dell’organizzazione in cui, se decide di aderire, sarà chiamato ad
operare. In questo senso si tratta di un primo contatto con l’organizzazione
pompieristica per, sostanzialmente, confermare il proprio interesse».
Cosa può
dire a chi sta pensando di aderire a questo progetto?
«Dico che
non può esserci decisione più saggia e corretta! Fare il pompiere è un’attività
stimolante e appagante. La sensazione che si prova al rientro in deposito dopo
aver prestato soccorso ad una persona è indescrivibile e ricompensa tutti gli
sforzi fatti e dei sacrifici profusi. Si tratta di un'esperienza fantastica,
non vi annoierete, promesso!».