Società

Diventare mamma in Ticino? Ci rinuncio

Rispetto al resto della Svizzera le donne over 30 abbandonano più in fretta il desiderio di avere un figlio
Con l’avanzare degli anni a sud delle Alpi svanisce il sogno della maternità. (Foto Reguzzi)
Massimo Solari
18.12.2018 06:00

BELLINZONA - In Ticino nel 2017 lo squilibrio tra generazioni era il più alto della Svizzera, pari a 167 anziani ogni 100 giovani. È quanto evidenzia un recente studio dell’Ufficio cantonale di statistica, che partendo da questo dato ha affrontato uno dei fenomeni che maggiormente ci caratterizza: la denatalità. «Negli ultimi 40 anni – rileva la ricerca – il Ticino si è sempre contraddistinto per avere un indice congiunturale di fecondità, ossia il numero di figli per donna, tra i più bassi rispetto agli altri cantoni». E in questo quadro le cifre parlano chiaro. «Anche gli 1,44 figli per donna del 2015, il valore più alto degli ultimi anni, colloca il Ticino quale fanalino di coda; mentre il valore più basso è stato registrato nel 2001, con 1,14 per donna». Il tema non lascia indifferente la politica che nel quadro della riforma fisco-sociale ha voluto introdurre dal 2019 un assegno parentale di 3.000 franchi per ogni nuovo figlio. Tra le ragioni principali alla base del fenomeno della denatalità «vi sono la maggiore conoscenza e diffusione dei metodi di controllo delle nascite e il miglioramento della condizione femminile, che ha visto la donna molto più libera di fronte alle scelte professionali ma anche più impegnata nel difficile compito di conciliare famiglia e lavoro» evidenzia lo studio. A ciò si aggiungono due fattori. Da un lato il ritardo nell’avere figli, con le mamme che in media hanno il loro primogenito a 31,7 anni, cinque anni dopo rispetto al 1981: il tempo disponibile per avere altri bambini si riduce di circa un terzo. Dall’altro, indica però l’Ustat, «anche gli altri eventi che caratterizzano il passaggio all’età adulta sono posticipati: i curricoli di studio si fanno più lunghi, l’entrata sul mercato del lavoro è ritardata di conseguenza e le difficoltà nel trovare un impiego stabile possono aggravare ulteriormente la situazione». E ancora: «L’indipendenza economica si raggiunge così più tardi e la permanenza nella casa dei genitori in età adulta non è più un’eccezione tra le giovani generazioni».

Tornando alla decisione, vieppiù ritardata, di avere il primo figlio, un secondo studio pone l’accento su uno dei motivi che distanziano il Ticino dal resto della Svizzera. E lo fa riferendosi a un’inchiesta nazionale effettuata alcuni anni fa. «Se ci interessiamo unicamente al 2013 e suddividiamo il desiderio di avere figli in funzione delle tre regioni linguistiche in Svizzera – tedescofona, francofona e italofona – non risultano esserci differenze statisticamente significative: la stragrande maggioranza delle 20-29.enni senza figli dice di volerne, nel corso della sua vita, due o più. Malgrado ciò se innalziamo l’età delle donne intervistate e consideriamo l’età fino a 49 anni che vivono in un’economia domestica senza figli vediamo apparire delle differenze tra le regioni linguistiche». Nello specifico con l’innalzamento dell’età considerata «in Ticino, più che in altri cantoni, con il passare del tempo le donne rinunciano più in fretta a desiderare di diventare madre» indica la ricerca. Le ragioni? «Possono essere svariate»: da una parte «il contesto socioeconomico e dall’altra le preferenze individuali». Ad accomunare il Ticino alle altre regioni c’è il fattore finanziario, che «riveste un ruolo importante sulla decisione di avere o meno un figlio per il 62,2% delle donne tra i 20 ed i 39 anni senza figli». Fra gli altri elementi determinanti sono indicate le condizioni di lavoro o la possibilità di custodia per i bambini. «Stupisce invece vedere come i lavori domestici e la cura dei figli e la loro suddivisione interna alla coppia non sono vissuti come un motivo importante per non avere figli» rileva l’Ustat. Sì perché il trend al ribasso delle nascite – al netto della compensazione da parte delle donne straniere – riguarda tutta la Svizzera. E la conferma giunge dal particolarmente fecondo Appenzello Interno. «Infatti se agli inizi degli anni ‘80 le donne di Appenzello Interno avevano un figlio e mezzo in più rispetto alle ticinesi, oggi questa differenza è scesa a 0,5 figli» nota lo studio. Per poi precisare: «Ma questo allineamento è avvenuto non tanto per un innalzamento dei valori più bassi quanto invece per un abbassamento dei valori più alti, con ben 17 cantoni con l’indice congiunturale di fecondità in diminuzione».