Dodici appartamenti protetti al San Donato di Intragna

Da oltre novant’anni è un riferimento importante per la popolazione non solo del paese all’imbocco delle Centovalli, ma dell’intero Locarnese. Ed ora l’ospedale San Donato, nel frattempo riconvertito in casa per anziani, si appresta ad ampliare la sua offerta. La Fondazione che gestisce la struttura intende infatti procedere con la ristrutturazione dell’edificio che fino a qualche tempo fa ospitava le suore, prima della Santa Croce di Menzingen e poi le Piccole figlie del Sacro Cuore di Gesù presenti ad Intragna sino al 2016. Oggi l’edificio è disabitato e non trova alcun tipo di utilizzo per la funzione per la quale era stato edificato. Da qui l’idea di ristrutturarlo per ricavarne nuovi spazi a favore degli ospiti dell’istituto per la terza età. Più nel concreto, l’intenzione è quello di creare 12 nuovi appartamenti protetti per anziani. E ciò con un investimento preventivato in 3,2 milioni di franchi, coperto nella misura del 50% da un contributo versato dal Cantone in base alla Legge concernente il promovimento, il coordinamento ed il finanziamento delle attività sociali a favore delle persone anziane. La relativa richiesta di credito è contenuta nel messaggio approvato dal Consiglio di Stato nella sua seduta di mercoledì scorso.
Il progetto in sintesi
Il progetto per la riqualificazione della casa ex suore, dopo una procedura di concorso ad invito, è stato affidato dalla Fondazione all’architetto Stefano Pelfini dello studio Vannini/Pelfini di Locarno. «L‘edificio si presenta in buone condizioni, sia sotto il profilo strutturale, sia sotto il profilo conservativo. Non è inserito nei beni culturali e l’intervento vuole preservare lo stato originale interno ed esterno della struttura architettonica con le relative facciate con annesse aperture e i soffitti a volta che definiscono gli spazi interni e le ampie volumetrie nella sua originalità architettonica storica», scrive il Consiglio di Stato nel messaggio per la richiesta del contributo finanziario a favore dell’opera. La ristrutturazione dell’edificio sfrutterà tutti e cinque i livelli esistenti, dal seminterrato al sottotetto. Grazie ad una nuova distribuzione degli spazi interni l’offerta di accoglienza verrà ampliata di 14 posti, così che il San Donato potrà ospitare 100 persone. Il piano seminterrato ospiterà i locali tecnici e gli spogliatoi per il personale di cura, il piano terra due unità abitative collegate in modo da poter formare un unico appartamento. L’ampio salone storico sarà valorizzato quale spazio di socializzazione per gli ospiti della casa per anziani e di formazione per il personale. Il primo piano, il secondo ed il sottotetto saranno interamente dedicati agli appartamenti protetti. Questi ultimi saranno di diverse dimensioni, da uno fino a 2 locali e mezzo.
Efficienza energetica
Tanto la casa per anziani quanto la casa ex suore sono collegate alla rete di teleriscaldamento gestita dalla Società Centovalli e Più SA. Pertanto l’energia calorica necessaria per il riscaldamento e per l’acqua sanitaria proviene dalla produzione di cippato di origine locale. L’attuale sottocentrale termica verrà dislocata in un locale apposito ed una parte delle attuali installazioni potrà essere recuperata. La ristrutturazione dello stabile che ospitava le suore consentirà dunque di ridurre ulteriormente i consumi. Ciò si inserisce nel solco di quanto già realizzato di recente dalla Fondazione. Lo scorso aprile si sono infatti conclusi altri importanti lavori eseguiti per aumentare l’efficienza energetica del San Donato.
Autoconsumo del 90%
Oltre ad aver sostituito il blocco cucina in ghisa con un sistema ad induzione, sul tetto della casa anziani è stato installato un impianto fotovoltaico con una potenza installata di 83,5 kWp. I primi dati indicano una quota di autoconsumo vicino al 90%. I futuri appartamenti protetti saranno collegati con la rete elettrica alla casa per anziani e sfrutteranno in questo modo anche l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici. Sempre in un’ottica di risparmio energetico, si stanno infine ottimizzando gli impianti di produzione del freddo necessari per il funzionamento delle celle frigorifere e di congelazione.