Dolce morte? Non a Paradiso

Apre una clinica che pratica il suicidio assistito? Liberty Life smentisce e dice: "È una bufala"
Red. Online
11.11.2014 05:18

LUGANO - La notizia circola da qualche giorno sui media italiani: a Paradiso sarebbe in procinto di aprire una clinica che pratica il suicidio assistito, gestita dalla neonata associazione ticinese Liberty Life, in collaborazione con Exit Italia. Ma i diretti interessati smentiscono: «È una bufala». Liberty Life è effettivamente iscritta al registro di commercio dal 17 ottobre, con indirizzo in via delle Scuole, in un palazzo di recente costruzione vicino alla partenza della funicolare del San Salvatore. Fra i suoi scopi c'è inoltre quello di sostegno del diritto all'autodeterminazione nella vita e nella morte.Ma Liberty Life - dichiara un membro da noi contattato che ha chiesto l'anonimato - smentisce categoricamente che in quell'edificio aprirà una clinica: si tratta solo della sede legale dell'associazione, che tra l'altro non è ancora operativa. Il progetto è in sospeso e per il momento non intendono rilasciare informazioni in merito, «a causa delle falsità pubblicate dalla stampa d'oltre confine». Anche Emilio Coveri, presidente di Exit Italia, ci tiene a ridimensionare il tutto: «Siamo stati contattati da Liberty Life - spiega - ci siamo incontrati una volta qui a Torino e poi venerdì scorso a Lugano, dove abbiamo stipulato un accordo di massima analogo a quello che già abbiamo con le altre tre asssociazioni che in Svizzera offrono agli stranieri la possibilità di ottenere il suicidio assitito: Dignitas, Exit International e Life Circle. Coveri sottolinea che per il momento non c'è altro e che l'associazione ticinese si sta organizzando e dovrà prossimamente trovare una sede operativa adeguata.

Intanto a Paradiso per il momento è tutto fermo. «Abbiamo fatto degli accertamenti: in quello stabile c'è soltanto l'indicazione della sede dell'associazione. Escludo la presenza di una cosiddetta clinica della morte, perché potrebbe aprire soltanto se in possesso di una licenza edilizia, che difficilmente sarebbe accordata» spiega il sindaco Ettore Vismara.