L'inchiesta

Don Rolando Leo in regime di espiazione anticipata della pena

La procuratrice pubblica Valentina Tuoni ha accettato la richiesta formulata dal sacerdote per il tramite del suo avvocato
© CdT/Gabriele Putzu
Spartaco De Bernardi
14.11.2024 15:55

(Aggiornato)
Don Rolando Leo rimane in prigione. La procuratrice pubblica Valentina Tuoni ha accettato la richiesta del sacerdote di potere essere posto in regime di espiazione anticipata della pena. Richiesta che era stata formulata in vista della scadenza del termine della carcerazione preventiva fissata per domani, come aveva deciso lo scorso ottobre il giudice del provvedimenti coercitivi Paolo Bordoli esprimendosi sull’istanza di proroga formula dalla magistrata titolare dell’inchiesta.

Il presbitero, già docente e cappellano del Collegio Papio di Ascona indagato per reati sessuali, resterà dunque in carcere in attesa di comparire a processo. Questo cambiamento potrebbe far ritenere che l’inchiesta sia giunta ad avere degli elementi a sostegno degli addebiti ipotizzati nei confronti del presbitero.

Addebiti che per ora rimangono quelli formulati fin dall’avvio delle indagini, ossia coazione sessuale, atti sessuali con fanciulli, persone incapaci di discernimento o inette a resistere e pornografia. La richiesta di potere esser posto in regime di espiazione anticipata della pena potrebbe anche portare a far presumere che il sacerdote abbia ammesso, almeno in parte, quanto gli è contestato.

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