Sentenza

Dopo anni di botte ha cercato di ucciderla

Condannato a sei anni e mezzo per tentato omicidio il 35.enne che l’11 aprile 2019 strangolò la moglie nel loro appartamento di Arzo fino a farla svenire
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Federico Storni
22.12.2020 09:44

Dopo un decennio di botte ha cercato di ucciderla. Non ha avuto dubbi, la Corte delle assise criminali presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti: il 35.enne italiano alla sbarra si è macchiato di tentato omicidio per dolo eventuale per aver strangolato la moglie (oggi ex) sino a farla svenire per asfissia nella loro abitazione di Arzo l’11 aprile 2019 al termine di una furiosa lite. L’uomo è stato quindi condannato a sei anni e mezzo anni di carcere, sospesi a beneficio di un trattamento stazionario affinché possa essere curato dalla turba psichica grave di cui soffre. Una misura che l’imputato ha combattuto in aula: «Non la veda come una punizione – ha detto Verda Chiocchetti, - ma come un’occasione per riscattarsi. Affinché al termine di questo percorso possa avere una vita serena». L’avvocato Giuseppe Gianella, difensore d'ufficio dell'uomo, ha già annunciato che farà Appello.

La Corte, nel motivare brevemente la sentenza, ha dato credito esclusivamente alla versione dell’ex moglie riguardo a quanto successo quell’11 aprile, smontando punto per punto la versione dell’imputato, giudicata di volta in volta contraddittoria, priva di logica o non suffragata dai referti medici. Lui sosteneva di non aver avuto intenzione di ucciderla e di aver effettuato la presa in zona collo per calmarla, trattenerla e spaventarla.

L’episodio dell’11 aprile è stato il culmine di anni e anni di botte alla moglie, iniziate quando lei era incinta all’ottavo mese. L’uomo è stato condannato anche per lesioni gravi (nel 2012 le causò un danno permanente alla vista), per lesioni semplici (una dozzina di episodi ricostruiti dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis: alcuni sono stati prescritti, mentre per alcuni altri è stato prosciolto), per minacce (le disse più volte che se lo lasciava l’avrebbe uccisa) e per contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti (faceva uso di cocaina).