Dov'è finita la Bellinzona «morta»?
Sarà forse per la nostra «romantica disposizione d’animo», come sosteneva lo scrittore svizzero Robert Walser nel suo racconto del 1917 «La passeggiata». Sta di fatto che il centro di Bellinzona pullula di turisti. Non è un sogno di mezza estate, il nostro. Una breve camminata sul mezzogiorno (a causa della canicola rigorosamente sul lato sinistro del viale Stazione, quello all’ombra) ci ha aperto gli occhi su una città che – contrariamente a molte altre che per Ferragosto o nella sua imminenza si svuotano – è più viva che mai. Soprattutto confederati e perlopiù famiglie con figli piccoli. Abbiamo notato pure una comitiva, con tanto di guida munita di una paletta color verde, tipo quella che si usa per giocare a racchettoni in spiaggia.
Chi rincorre la serenità
La Turrita non ha né il mare né il lago (e si sta «reinventando» il fiume con il progetto di Parco fluviale), ma riesce ad attirare visitatori pur con questo caldo. Qual è il fascino della capitale ticinese? Domanda trabocchetto. Uno, perché il 90% degli svizzero tedeschi e dei romandi risponderebbe i castelli, che oggi non vengono nemmeno più chiamati così, ma Fortezza. E, due, in quanto sarebbe in ogni modo riduttivo limitarsi ad accennare solo e semplicemente ai fortilizi. L’atout di Bellinzona (intesa come quartiere) – lasciatecelo dire – è con ogni probabilità quello di avere tutto a portata di mano. Non giriamoci troppo attorno, dai: la capitale è bella perché è piccola. Perché nello spazio di cinque minuti si può passare da piazza del Sole alla Collegiata (la cui scalinata è presa d’assalto dai clienti della vicina gelateria) fino a Palazzo Civico, con il cannone presente nella corte che è immortalato almeno quanto il patrimonio UNESCO.
E poi l’Obelisco in piazza Indipendenza; la fontana della foca (ops, otaria) in piazza Governo opera di Remo Rossi; i busti di Galileo, Tasso, Dante, Petrarca, Ariosto e Volta sulla facciata del palazzo della Bancaria in piazza Collegiata; i dadi del viale che fanno ammattire i bambini quando rincorrono i piccioni (e fanno ammattire le mamme quando rincorrono i bambini che rincorrono i piccioni); la Collegiata stessa, nella quale solo oggi stanno entrando turisti su turisti.
Altro che sangria e Moussaka
La Bellinzona di metà agosto è ancora più bella del solito. Chissenefrega del caldo. Chi ha scelto la capitale, anche solo per un giorno o per poche ore, non invidia chi sta sorseggiando una sangria alla Playa de Maspalomas o per cena si godrà una Moussaka a Koufonissi. Venite ed amate la capitale di mezza estate. E non dimenticatevi che – dal 21 al 24 settembre – la Turrita ospiterà, per la prima volta in Ticino, la Festa federale della musica popolare. Le vetrine di ristoranti e commerci si sono già colorate di giallo a ricordare l’importante appuntamento che dovrebbe attirare qualcosa come 100.000 visitatori.