Giustizia

Droga venduta via chat criptata: una ventina di arresti in Ticino

Grazie alla decrittazione di un app di messaggistica istantanea, gli inquirenti ticinesi hanno avviato due inchieste per traffico di stupefacenti – Tutto nasce da un’operazione condotta a cavallo tra Belgio, Francia e Olanda
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Sono state giornate intense per la Polizia giudiziaria ticinese, impegnata in alcune operazioni che hanno visto finire in carcere numerose persone. Stando a nostra informazione, detenuti nelle Strutture carcerarie cantonali ci sono una ventina di indagati per traffico di stupefacenti. Non si tratta di un’operazione unica, ma piuttosto di tanti “rivoli”, procedimenti distinti uniti tra loro dal contesto dell’utilizzo dell’app di messaggistica criptata SkyECC, nel frattempo non più accessibile.

Tutto è nato nel 2021 quando le forze di polizia di Belgio, Francia e Paesi Bassi, in un’operazione coordinata condotta nell’ambito di vari procedimenti penali, avevano sequestrato diversi telefoni cellulari e server utilizzati da migliaia di criminali per scambiare messaggi crittografati tramite il servizio chat SkyECC. Anche in Svizzera e in Ticino.

Si parla di un ingente flusso di stupefacenti, come per hascisc dal Marocco e cocaina proveniente da altre nazioni. I filoni ticinesi vedono due procuratori della Sezione reati di polizia – Marisa Alfier e Valentina Tuoni – e ci sarebbe anche un filone curato dalla Sezione reati finanziari. Grazie alla collaborazione con Europol e fedpol, anche in Ticino è stato possibile aprire le inchieste di cui vi abbiamo parlato. Grazie alle informazioni fornite dalle autorità belghe – che a fine novembre erano riuscite a smantellare un traffico di quasi 2 tonnellate di cocaina –, gli inquirenti ticinesi sono riusciti a collegarne diverse chat criptate a numeri di telefono veri e propri. A loro volta collegati a volti e nomi che si trovano ora dietro le sbarre.

Da noi contattato, il Ministero pubblico ha fatto sapere che «al momento, per ragioni legate al segreto istruttorio, è prematuro rilasciare informazioni».

Unite le forze

Come reso noto da fedpol in un report dello scorso anno, nel 2021 alcuni suoi collaboratori avevano attenuto da Europol un primo accesso ai dati di SkyECC sequestrati e decrittati. La divisione Analisi criminale della Polizia federale aveva quindi analizzato i dati grezzi ottenuti e, insieme alla divisione Informatica forense, riuscendo a renderli leggibili e utilizzabili. Le prime informazioni erano state trasmesse agli inquirenti della Polizia giudiziaria federale e alle polizie cantonali nel primo semestre del 2022. Per prepararsi al meglio, era pure stato creato OKTOPUS, un organo di coordinamento con l’obiettivo di condividere tecniche e know-how e coordinare l’attività di analisi e di indagine. «Non è la prima volta che diversi Cantoni e fedpol formano squadre congiunte nell’ambito di indagini intercantonali. OKTOPUS non è stato tuttavia concepito per condurre indagini in un caso concreto, ma per fungere da strumento di gestione strategica delle risorse da impiegare nell’ambito di indagini di polizia complesse contro la criminalità organizzata», si legge nel report.

Sky ECC, non più accessibile ai criminali, è solo uno dei tanti servizi di messaggistica di questo tipo. In molti casi l’utenza di Sky ECC ha nel frattempo già ripiegato su altri sistemi analoghi. Prima o poi le indagini internazionali porteranno alla chiusura di altri sistemi di comunicazione crittografata. In questo senso, «le esperienze raccolte in seno a OKTOPUS torneranno utili anche in futuro a fedpol e ai Cantoni».