È arrivato l’inquilino dell’ex villa Gerosa
Dopo più di dieci anni di «sonno», se così vogliamo definirlo, l’ex villa Gerosa a Rancate è pronta a risvegliarsi. Disabitata da tempo, al centro di vari progetti immobiliari – almeno uno dei quali ne prevedeva la demolizione – l’immobile progettato dal compianto architetto Tita Carloni tornerà ad essere abitato, ad essere vissuto. E lo farà, seppur dopo una ormai necessaria ristrutturazione, in tutto il suo splendore. Negli scorsi giorni, infatti, è avvenuto il trapasso di proprietà. A confermarcelo è l’avvocato che ha seguito l’operazione tra la famiglia interessata all’acquisto e la Banca Raiffeisen Mendrisio e Valle di Muggio. Quest’ultima, che vantava un’ipoteca sulla proprietà, nel maggio del 2014 se l’era aggiudicata all’asta, per un prezzo di 12,4 milioni di franchi (allora il suo valore era stimato in circa 18 milioni). Ora, come detto, la vendita è andata a buon fine. Proprio come l’ex villa Gerosa, incastonata nella collina che sovrasta Rancate senza quasi apparire, anche per quel che riguarda le trattative si è mantenuta la massima riservatezza. In attesa di scoprire chi saranno i nuovi vicini di casa degli abitanti presenti in zona Barozzo a Rancate, la notizia più importante – e, a detta di molti, rassicurante – è che la villa non verrà abbattuta. In aggiunta, il vasto parco che la circonda e abbraccia, alcune decine di migliaia di metri quadrati, verrà altresì preservato. «Non ci sarà alcuni tipo di speculazione – commenta il legale –. Sono previsti dei lavori di ristrutturazione e la villa sarà adibita ad abitazione primaria». Immobile che manterrà le sue peculiarità anche perché, ci viene spiegato, «tutti i lavori di ristrutturazione verranno eseguiti nel rispetto del bene protetto». Come detto il parco non verrà toccato: «Non ci sarà alcuna lottizzazione – conferma il nostro interlocutore –, come pure nessun’altra unità abitativa».
Da noi interpellati, anche gli organi della Banca Raiffeisen Mendrisio e Valle di Muggio ci confermano l’avvenuto trapasso di proprietà. «La banca – specificano – nel tempo si è impegnata, nonostante le numerose offerte ricevute, a trovare un acquirente che potesse preservare la villa e il terreno circostante». Inoltre, evidenziano ancora, si è fatta particolare attenzione alla ricerca di un nuovo proprietario che «non avesse intenzioni a realizzare nuove edificazioni» che, a conti fatti, «avrebbero potuto turbare la quiete e, allo stesso tempo, la bellezza della zona».
Una storica presenza
L’ex villa Gerosa, s’è detto, è opera dell’estro del compianto architetto Tita Carloni, il quale la progettò nel 1967. La casa vide la luce all’incirca quattro anni più tardi. Prende il nome da chi la volle costruire, l’ingegnere Gerosa, al posto di quella che allora si chiamava ex villa Botta. All’inizio degli anni 2000 l’immobile era abitato da una persona di origine esteuropea, tra l’altro amante degli animali (i quali potevano godersi l’ampio spazio a disposizione). Nel 2014, invece, l’istituto bancario ha acquistato all’asta la villa. Negli ultimi anni sono stati diversi i progetti annunciati, ma mai portati a compimento. Nel febbraio del 2013, ad esempio, una domanda di costruzione preliminare aveva svelato le intenzioni di alcuni promotori i quali avevano previsto la demolizione dello stabile presente (ovvero la villa) e l’edificazione di 6 stabili plurifamiliari per un totale di 48 appartamenti. Poco tempo dopo ci fu un nuovo interessato il quale, per mantenere l’immobile tratteggiato da Carloni, propose di lottizzare il parco al fine di costruire altre abitazioni. Un progetto che, anche in questo caso, non vide la luce. Altri acquirenti si sono man mano palesati ma – seguendo lo stile dell’immobile – le trattative sono sempre rimaste piuttosto riservate e discrete. Come in questo caso. Oggi, però, sappiamo che ad attendere l’ex villa Gerosa, ci potrà essere un radioso futuro.