«È davvero un unicum in Ticino»
«Il grande valore del terreno alla Saleggina è che consente un ampliamento futuro. A livello ospedaliero in Ticino è la prima volta che si ragiona così. Ecco perché abbiamo ritenuto opportuno, fin da subito, indicare la volontà di procedere in due tappe. Metà sedime rimarrà verde, creando in questo modo delle fasce cuscinetto, in primis con il Parco fluviale». È raggiante il direttore generale dell'Ente ospedaliero cantonale (EOC) Glauco Martinetti. Oggi è una giornata importante. Si sono gettate le basi del futuro ospedale regionale del Bellinzonese, che verrà inaugurato entro il 2030-2035 alla Saleggina, al confine con Giubiasco. L'EOC ha pubblicato, come abbiamo riferito stamattina, il bando di progettazione della struttura di 240 posti letto e cinque piani, per un investimento iniziale di 380 milioni di franchi
Concorso di architettura
La parola chiave è «flessibilità», nel senso che si configura uno sviluppo in due tappe. Dapprima vedrà la luce la struttura che sostituirà il San Giovanni (inaugurato il 14 aprile 1940) su una superficie netta di 57.000 metri quadrati, mentre entro il 2046-2050 si prevede un allargamento per 44.000 metri quadri. A disposizione rimarrà inoltre una riserva lorda di 33.000. Si tratta di un concorso di progetto di architettura a due fasi a procedura libera; la durata del contratto sarà di dieci anni (dal 2025 al 2035).
Le specifiche sono contenute in un documento di un centinaio di pagine, che il CdT ha sfogliato. La prima fase del concorso terminerà in agosto (le domande di partecipazione vanno consegnate entro il 3 marzo prossimo) con la selezione di un gruppo ristretto di elaborati (da un minimo di 4 ad un massimo di 8) da ammettere a una seconda tappa di approfondimento che porterà all’indicazione del vincitore fra un anno, nel febbraio 2024. La giuria di esperti è presieduta dall’ex vicesindaco di Bellinzona Andrea Bersani, membro del CdA dell’EOC.
Soddisfatta la Città
Dal canto suo il sindaco di Bellinzona Mario Branda sottolinea che si tratta di «un passo importante verso la realizzazione di un’iniziativa che costituisce uno dei più rilevanti progetti strategici della Città e che peraltro aveva permesso di avvicinare gli ex Comuni di Bellinzona e Giubiasco nell’ottica dell’aggregazione poi concretizzata. Auspichiamo che l’ospedale possa combinarsi all’attività di ricerca biomedica». Tra i punti che dovranno essere approfonditi figura anche il destino dell'ospedale San Giovanni, che verrà sostituito dal moderno nosocomio. Come abbiamo scritto nelle scorse ore, si ipotizzano principalmente contenuti rivolti alla terza e alla quarta età.