La testimonianza

«È dura, tanto che potrei dover vendere alcuni animali»

Roberto Ponzio, titolare dell’omonima azienda agricola a Sant'Antonino, fa la conta dei danni dopo quanto accaduto ieri sul Piano di Magadino
© CdT/Archivio
Marcello Pelizzari
13.07.2024 17:30

Il morale è basso. Bassissimo. Roberto Ponzio, titolare dell’omonima azienda agricola a Sant’Antonino, prova a raccogliere le idee all’indomani del temporale (con grandine) abbattutosi ieri sul Piano di Magadino. Come altri agricoltori, ne abbiamo parlato qui e qui, anche Roberto ha subito gravi danni. «Direi – esordisce – che la situazione è abbastanza pesante».

I danni principali, anche alla fattoria Ponzio, riguardano le colture. «Tutto ciò che si trovava all’esterno è andato» prosegue il nostro interlocutore. «Proveremo a ripartire, domani, ma oltre al danno economico subito bisogna considerare che, avendo noi molti animali, adesso ci mancherà il foraggio per l’inverno». Già, «il mais è andato distrutto e, a metà luglio, non si può certo riseminare. È troppo tardi». Urgono, insomma, soluzioni alternative.

Quanto alle strutture, Ponzio parla di «qualche danno ai tetti» ma, per fortuna, niente di più. «Ci siamo attivati, oggi, con gli amici per pompare via l’acqua. Ce n’era dappertutto». Vista la situazione, l’azienda rimarrà chiusa anche domani. Niente maxi-schermo in fattoria, con i clienti, per godersi la finale di Euro 2024. «Anche volendo – ribadisce Ponzio – non c’è il morale giusto per una serata a base di chiacchiere e pallone».

Ponzio, oggi, si è attivato per spostare anche alcuni animali. Ricordando come, quattro o cinque anni fa, «la violenza della pioggia e del vento fecero finire sei miei vitelli in un burrone». Gira e rigira, però, il discorso ritorna sulle colture. E sul fieno. «Avevamo in programma il terzo sfalcio» spiega Ponzio. «Il problema, detto francamente, non è solo sull’immediato, ma anche in ottica autunno e inverno. Trovare semenze, così su due piedi, non sarà facile. Forse troveremo qualcosa in Italia. Ma i costi, per noi, saranno enormi. Proprio perché, oltre a quanto abbiamo già perso, dobbiamo considerare quello che verrà a mancare in seguito. Siamo davvero preoccupati. Al punto da valutare di diminuire gli animali. Un aspetto, questo, duro da accettare. Vendere degli animali, che poi magari finiranno al macello, è pesante».

Ponzio, infine, rivolge un pensiero a chi, causa maltempo, ha perso la casa o una persona cara. «Rispetto a quanto accaduto altrove, è chiaro, non possiamo né dobbiamo lamentarci. Anzi. Però parliamo, nel nostro piccolo, del lavoro di una stagione intera. Ho parlato con molti colleghi, oggi. E il morale, garantisco, è basso. In tanti stanno valutando addirittura se licenziare dipendenti o se richiedere la misura del lavoro ridotto. È dura, durissima. E tutto per un nubifragio di dieci minuti».

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