Il punto

E il futuro delle Ladies Lugano, ora, è nero

Flavia Petrimpol, CEO del club, dopo l'arresto del presidente: «Si era fatto avanti dicendo di voler dare una mano, ma non ha fatto il suo e ora cercheremo di salvare il salvabile»
Ci sarà ancora un domani per il club hockeistico femminile? © Ti-Press
Federico Storni
08.09.2023 17:45

Nella vicenda che ha condotto all'arresto di Cesare Badila, il presidente delle Ladies Lugano sospettato di aver commesso una serie di reati finanziari nel corso di più anni, il club è stato vittima del 44.enne «solo» a livello sportivo, nel senso che l’uomo – che aveva rilevato la società e dato nuova speranza all’ambiente a inizio estate – non ha dato seguito a quanto promesso. Non ci ha, cioè, messo i soldi.

«Quando il vecchio proprietario ha deciso di gettare la spugna mi aveva chiesto di cercare nuovi investitori – ci dice la CEO delle Ladies Flavia Petrimpol – e lui (l’imputato, ndr.) si è fatto avanti dicendo che da tempo voleva acquistare una società sportiva. “Vi aiuto, vi finanzio”, mi ha detto: “tu pensa a fare la squadra”. Quello che mi ha chiesto io l’ho fatto, ma lui non ha fatto il suo. Mi aveva convinto il suo entusiasmo nel volere aiutare le ragazze e il movimento femminile».

A livello sportivo, per le Ladies il futuro è nero. La squadra c’è (ancora oggi si è allenata) , i soldi non più (sempre che ci siano mai stati). «Stiamo cercando di capire se possiamo iniziare la stagione o no. Fino a lunedì cercheremo di salvare il salvabile, di trovare dei finanziamenti. A questo proposito faccio un appello a qualche buonanima che voglia aiutarci: ci contatti!».

Da questo punto di vista l’Hockey Club Lugano ha già ribadito in una nota che ben difficilmente lancerà un salvagente: «La società bianconera continuerà come sempre a reclutare, allenare e crescere le bambine e le ragazze nell’ambito della propria sezione giovanile, restando nello stesso tempo aperta a valutare la partecipazione ad un progetto fondato su basi solide per una squadra unica nel Cantone».