È l'ora dell'apicoltura naturale?

In un momento in cui api e apicoltori sono in difficoltà, si fa strada l’idea di un’apicoltura maggiormente sostenibile, definita anche apicoltura naturale. In cosa consiste, quali vantaggi presenta e quali difficoltà? Sono le domande a cui si cercherà di rispondere sabato 28 ottobre dalle 14.30 durante l’evento che la sezione Tre valli della Federazione ticinese apicoltori organizza al Cinema teatro Blenio di Acquarossa. Interverranno il professore Thomas D. Seeley, massima autorità in materia a livello mondiale, che sarà in collegamento dagli Stati Uniti, e Paolo Fontana, entomologo e ricercatore alla Fondazione Edmund Mach di Trento e presidente della World biodiversity association. Quest’ultimo relatore terrà una conferenza sul tema “Apicoltura e biodiversità, l’importanza delle api locali”. Iscrizioni sul sito www.api3valli.ch.
Natura ed ambiente
Ambiente degradato, cambiamenti climatici, parassiti, anche l’apicoltura fa i conti con lo sfruttamento intensivo della natura; natura da cui ci sarebbe, invece, molto da imparare. “In decenni di osservazione per Seeley è chiaro: le api mellifere in natura sono più resilienti rispetto a quelle in cattività. È da queste osservazioni che ha preso piede negli ultimi anni l’idea di un’apicoltura più vicina alle abitudini della specie. Cosa possiamo dunque imparare dalle api selvatiche per permettere alle api in apiario di sopravvivere in autonomia? E di quali caratteristiche ambientali e genetiche è importante tener conto”, rileva Mauro Merzaghi, presidente della sezione Tre Valli, società che da alcuni anni porta avanti un lavoro di selezione di api rustiche nella stazione di fecondazione posta in Val Pontirone. “Abbiamo molte domande, ci sono alcune risposte e ci attende tutto un lavoro pionieristico di messa in pratica che richiede soprattutto un iniziale cambiamento di paradigma volto a mettere in primo piano il benessere delle api, la salvaguardia della pratica e dell’ambiente e la qualità del raccolto piuttosto che quantità”, conclude l’esperto.