È Max Spiess il tassello mancante dell’UDC
Dopo il numero sette, ecco il numero otto. La lista dell’UDC per la corsa al Consiglio nazionale è come un puzzle che prende man mano forma e che vedrà questa sera la direttiva del partito posizionare il tassello mancante, completando così la squadra. C’era curiosità per conoscere l’ottavo nome, dato che si era intuito che non sarebbe stato un profilo già noto come UDC militante, ma il frutto della campagna acquisti voluta per proporre sulla scena, e portare in casa, nuovi volti.
Nelle scorse settimane Marchesi e il presidente nazionale Marco Chiesa hanno fatto la corte a Max Spiess, classe 1965, avvocato e fiduciario commercialista a Lugano, già municipale di Porza per 9 anni per il PPD. È lui il profilo scelto per la corsa a Berna anche se solo stasera è attesa l’investitura ufficiale. In attesa di quanto accadrà nelle prossime ore, Spiess (contattato per una conferma), afferma che «non posso di certo dire di essere candidato fino a quando non ci sarà la decisione, ma posso dire di aver aderito con entusiasmo all’entrata tra i ranghi dell’UDC». Si è proposto lei o è stato cercato? «Buona la seconda. Nelle scorse settimane sono stato contattato da Chiesa e Marchesi, sono rimasto sorpreso ed onorato. Non nascondo che Berna per me è un po’ come un sogno nel cassetto». Queste sono le prime parole del «candidato» fuori dalla cerchia dei democentristi dichiarati e militanti: «Tengo a precisare che non mi ritengo un voltamarsina, anche se ognuno si farà l’idea che preferisce. Sono sempre stato orientato al centrodestra e spesso ho votato in linea con quanto proposto dall’UDC e mi riconosco pienamente nei suoi ideali, in particolare cito la questione della neutralità, un caposaldo sul quale non ci può essere alcun compromesso. Ho sempre ammirato Christoph Blocher e, curiosità, il mio paese di attinenza è il suo paese natale. Ho agendato tutti i prossimi appuntamenti del partito, dal 1. agosto con Albert Rösti, al congresso a Zurigo del 26 agosto, fino al 10 settembre, quando Blocher sarà in Ticino». Però lei arriva da una famiglia PPD, suo padre Giangiorgio Spiess come l’ha presa? «Tra noi il dialogo è sempre aperto, ne abbiamo parlato ed è stato entusiasta della mia decisione. L’UDC, per come la penso in politica, è già casa mia e non sono mai stato un vero militante dell’allora PPD. La politica che si fa a Berna è vera, autentica e profonda. Io ci sono. Poi, fondamentalmente, non ho nulla da perdere: il 23 ottobre la mia vita potrebbe essere cambiata o proseguire come oggi. In entrambi i casi resterei sereno. Sono una persona libera e non ho interessi da servire se non quelli del mio Paese. Ciò mi permette di fare questa corsa senza costrizioni».
Prima di Spiess l’UDC aveva convinto Massimo Cerutti, municipale PLR a Mendrisio ma in rotta con il suo partito. Gli altri in lista sono: l’uscente Piero Marchesi, Tiziano Galeazzi, Brenno Martignoni, Paolo Pamini, Roberto Pellegrini (UDF) e Roberta Soldati. Per gli Stati UDC e Lega puntano sull’uscente Marco Chiesa.