E se i «droni d'artificio» arrivassero anche a Lugano?
Quest’anno il Primo Agosto si è svolto in maniera un po’ diversa rispetto agli scorsi anni. Vari cantoni, fra cui Neuchâtel, Vaud, Giura e Friburgo, hanno detto no ai fuochi d’artificio tradizionali. Lo stesso ha fatto Bellinzona. Il motivo? Il rischio di incendi dovuto alla canicola e alla siccità di questi ultimi mesi.
Bienne, però, sembra aver trovato involontariamente una soluzione, valida anche dal punto di vista ambientale. Quest’anno, infatti, la città in cui si svolge il Lakelive Festival ha proposto uno spettacolo di luci con un centinaio di droni in sostituzione ai tipici fuochi d’artificio. L’idea verrà portata anche in Ticino? Quali sono, in particolare, le prospettive future per la città di Lugano? I droni possono essere la soluzione per un futuro più verde e sicuro? Ne discutiamo con il municipale Tiziano Galeazzi e con il co-direttore del festival di Bienne, Lukas Hohl.
Bienne: uno spettacolo innovativo
Hohl presenta il Lakelive Festival come molto variato; di qui l’idea di proporre al pubblico un nuovo tipo di spettacolo. «I fuochi d’artificio tradizionali non sono stati eliminati. Abbiamo deciso già intorno al mese di gennaio di presentare qualcosa di innovativo che potesse piacere; la scelta non aveva niente a che vedere con la canicola, né con motivazioni ambientaliste».
Gli organizzatori del Lakelive stanno ancora aspettando di terminare questa edizione prima di potersi esprimere su come si svolgerà la prossima. Detto ciò, con addirittura 12 mila spettatori il riscontro del pubblico sembra essere molto positivo. «Rispetto all’anno scorso è stato qualcosa di totalmente diverso, non posso fare un paragone, ma sicuramente tutti erano entusiasti di assistere a qualcosa di nuovo e noi abbiamo potuto percepire molta soddisfazione nell’aria».
Una proposta più verde e sicura
Una scelta creativa, quella di Bienne, con però vari vantaggi. Sono infatti questi ultimi ad aver spinto il municipale Tiziano Galeazzi a proporre anche a Lugano uno spettacolo di droni in sostituzione ai tradizionali fuochi del Primo Agosto. «Per ora siamo ancora in una fase embrionale. La proposta è stata presa piuttosto bene, ma ci sarà ancora spazio per discuterne all’interno del Municipio in vista del prossimo anno».
L’idea è nata, ci dice il municipale, avendo visto gli effetti positivi che questi spettacoli hanno avuto in diverse parti del mondo. Come Dubai, Singapore, o ancora l’apertura del Superbowl americano lo scorso febbraio ma anche la ZüriFest di Zurigo: «In generale, stanno prendendo piede sempre di più e sembrano essere un buon compromesso per tutti». Galeazzi precisa, da buon patriottico quale si definisce, di non essere contro i fuochi d’artificio tradizionali, ma di vedere delinearsi nuove opportunità grazie a quest’idea. «Innanzitutto, è un vantaggio dal punto di vista ambientale. I droni non lasciano fumo e residui nell’aria e nell’acqua. È vero che la qualità ecologica dei fuochi è migliorata, come hanno sempre certificato i produttori, ma scegliere i droni sarebbe efficace anche per la riduzione del rumore. Essendo silenziosi, non hanno un impatto negativo sugli animali». I lati positivi non si fermano qui, però. «Per i centri urbani senza un lago, infatti, uno show alternativo di questo tipo potrà sicuramente essere sfruttato per incrementare la sicurezza. Il pericolo dei fuochi all’aperto non sarà più un problema in questo senso», facendo riferimento al cambiamento climatico.
Galeazzi conclude ribadendo che, qualora la proposta andasse in porto, dovrebbe essere considerata come una prova «innovativa» in un Comune aperto al nuovo. Se poi dovesse piacere al grande pubblico, il merito sarà di tutto il Municipio e di tutta la città di Lugano. «In caso di flop, invece, mi prenderò la responsabilità. Ma sarà un successo».